Vetriola: tutto quello che volevi sapere sulla pianta aromatica nota come Parietaria officinalis
Prima di tutto: non confondiamo la vetriola con il vetriolo. Con il termine vetriola si intende la pianta nota con il nome scientifico di Parietaria officinalis. Il vetriolo, invece, è un acido solforico usato come arma, soprattutto se in soluzione acquosa superiore al 90%. Esistono poi anche due località italiane che si chiamano Vetriolo, una nel comune di Levico Terme in provincia di Trento e una nel comune di Bagnoregio in provincia di Viterbo. Ci sarebbe poi anche l’ingrediente alchemico chiamato vitriol, ma noi vogliamo parlare della pianta chiamata vetriola.
Come si usa la vetriola in cucina?
La vetriola è la Parietaria officinalis, pianta appartenente alla famiglia delle Urticaceae. La potreste conoscere anche con il nome di erba vetriola, erba vento, erba di muro o muraiola. Si tratta proprio della parietaria che è uno fra i principali allergeni vegetali insieme alle graminacee e all’ambrosia.
La vetriola è una pianta erbacea perenne, alta anche 70 cm. Il fusto è eretto, peloso e di colore rosso-brunastro. Le foglie sono ovalari, lanceolate e picciolate. Rispetto all’ortica, le sue foglie non sono urticanti. I fiori sono piccoli e verdi. Tende a fiorire da maggio a ottobre, quindi, per quanto riguarda le allergie, si sovrappone alla fioritura delle graminacee e dell’ambrosia. Come pianta non ha profumo.
Le foglie e i fiori della vetriola sono ricchi di flavonoidi, fra cui anche la quercetina. La pianta contiene anche tannini e nitrato di potassio. Nella medicina popolare è usata per le sue proprietà:
- diuretiche
- emollienti
- depurative
- espettoranti
- sudorifere
Curiosamente, la parietaria era usata per pulire l’interno delle bottiglie, visti i peli presenti sulle foglie. Da qui è nato il nome di vetriola. Inoltre qualcuno la usava anche per alleviare il prurito causato dal contatto con l’ortica: la si strofina sulla parte.
Comunque sia, in cucina, della parietaria solitamente si usano le foglie giovani primaverili. Bisogna togliere il gambo e i fiori, poi lessare le foglie: sono usate come sostitute degli spinaci. Inoltre sono anche utilizzate nelle frittate, nelle insalate, nelle minestre, nei ripieni o come contorno insieme ad altre erbe di prato.