Valeriana officinalis, tutti i benefici di questa pianta (da non confondere con l’omonima insalata)
Una pianta officinale, assai utile per chi ha problemi di insonnia, è la valeriana. Ma attenzione: parliamo della Valeriana officinalis, non della Valeriana insalata. La Valeriana officinalis è una pianta appartenente alla famiglia delle Caprifoliaceae. In realtà al genere Valeriana sono ascrivibili più di 150 specie, diffuse in Europa e in America, soprattutto in prati e boschi ombrosi.
Tuti gli usi della Valeriana officinalis
La Valeriana officinalis è una pianta erbacea perenne, con fusto eretto su cui spiccano delle scanalature e radici fibrose che hanno un odore non molto piacevole. Alta anche 150 cm, le foglie sono di un colore verde intenso, mentre i fiori, lievemente profumati, sono di colore rosa chiaro. L’impollinazione avviene tramite insetti.
Il frutto, invece, è un achenio con setole piumose che ne permettono una più facile diffusione tramite il vento.
La Valeriana officinalis, come dice il nome, è assai usata in fitoterapia. Questo perché è ricca di oli essenziali, alcaloidi e flavonodi. Solitamente si usa la radice della pianta, il cui odore è sgradito all’uomo, ma che attira i gatti (sui quali può avere effetti eccitativi).
Ha azione sedativa e calmante, favorisce dunque il sonno. Inoltre pare che abbia anche effetto spasmolitico a livello intestinale e aiuta a ridurre la pressione arteriosa. In fitoterapia è usato in caso di stress, ansia, o difficoltà nell’addormentarsi. Non bisogna esagerare con le dosi in quanto possono causare mal di testa, nausea, vomito, vertigini e vista offuscata.
Non ha particolari interazioni, ma non bisogna somministrarla a bambini al di sotto dei 6 anni di ettà, alle donne in gravidanza o alle donne in allattamento.
Occhio a un fatto interessante: se è vero che facilita il sonno senza avere effetti ipnotici (quindi quando ci si sveglia non si è intontiti), ecco che pare che dosi al di sotto della posologia possano avere un effetto paradosso eccitante.