Torvisco: veleno e medicina in un cespuglio mediterraneo

Alcune piante, pur non essendo molto conosciute, hanno avuto un ruolo importante nella vita quotidiana dell’uomo, soprattutto quando la natura era la principale risorsa per curare piccoli disturbi e affrontare necessità pratiche. Il Torvisco, nome latino Daphne gnidium, è una di queste. È un arbusto diffuso nelle zone mediterranee, cresce senza bisogno di particolari cure e si trova spesso tra querce e pini.

Torvisco: pianta con proprietà velenose e curative

A prima vista può sembrare una pianta qualsiasi, con le sue foglie allungate e il suo aspetto semplice, ma ha una particolarità importante: è velenoso in tutte le sue parti. Per questo motivo va maneggiato con attenzione, perché il contatto con la pelle o l’ingestione può essere pericoloso. Nonostante il suo aspetto modesto, il Torvisco ha una storia di utilizzi che dimostra quanto fosse prezioso in passato.

Nonostante la sua tossicità, in passato il Torvisco era utilizzato in alcuni rimedi tradizionali. Per esempio, i suoi rami senza foglie servivano per immobilizzare distorsioni e fratture, un po’ come una stecca naturale, sfruttando il liquido che rilascia, noto per il suo effetto antidolorifico. Anche per il mal di denti si usava questa pianta: si bollivano le foglie per preparare un’infusione da usare per sciacqui e gargarismi, facendo attenzione a non ingerirla, vista la sua tossicità.

Torvisco: pianta con proprietà velenose e curative

Dal punto di vista estetico, il Torvisco si riconosce facilmente. In primavera produce piccoli fiori bianchi profumati, mentre più avanti sviluppa bacche arancioni molto visibili, anch’esse velenose. Il suo nome, “Daphne“, deriva dalla mitologia greca, perché le sue foglie ricordano vagamente quelle dell’alloro, ma in realtà si tratta di due piante completamente diverse.

Oggi il Torvisco non è più utilizzato come in passato, e forse proprio per questo ha ripreso a crescere in modo spontaneo, senza essere raccolto o danneggiato dall’uomo. Un chiaro esempio di come, a volte, la natura si preserva da sola quando non è disturbata.

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