Titanopsis calcarea: trucchi e segreti per prendersi cura di questa pianta grassa
Se vi piacciono le piante grasse, ecco che fra le piante succulente trovate anche la Titanopsis calcarea. Appartenente alla famiglia delle Aizoaceae, qualcuno in inglese la definisce anche come “pianta gioiello” per via del suo peculiare aspetto. Originaria del Sud Africa, è spesso utilizzata come pianta ornamentale. Come la maggior parte delle piante grasse, poi, oltre a coltivarla in giardino, potete anche comodamente coltivarla in vaso in casa o sul balcone.
Come coltivare la Titanopsis calcarea?
Questa pianta grassa, è di piccole dimensioni: arriva al massimo ai 5 cm di altezza, quindi perfetta per chi ha poco spazio in casa o sul balcone. La pianta forma delle piccole rosette, larghe 10 cm e senza fusto. La base della foglia è stretta, mentre si allarga in maniera vistosa in cima.
La cosa particolare di questa pianta è che sulle foglie sono presenti delle piccole protuberanze bianche, arrotondate (che sembrano dei piccoli sassi di calcare, da qui il nome). La punta della pianta solitamente è di colore bianco-bluastro, ma talvolta assume sfumature rosso-arancio.
La pianta fiorisce verso la fine dell’autunno o all’inizio dell’inverno e produce dei fiori giallo-arancio che ricordano molto le margherite. Rispetto alla pianta i fiori sono molto grandi, arrivano anche a 2,5 cm.
Come pianta succulenta, è particolarmente adatta ai neofiti in quanto è facile da coltivare e molto adattabile. Ovviamente va messa in un punto della casa ricco di luce, meglio ancora se in pieno sole. Tuttavia bisogna tenerla al riparo dalla luce solare diretta durante le ore più calde della giornata.
Tecnicamente dovrebbe sopravvivere a temperature fino a -10°C, ma è bene non sfidare la sorte: durante l’inverno, quando l’umidità aumenta e le temperature scendono, è meglio metterla al riparo.
Il terriccio deve essere ben drenante e poroso in quando non deve mai essere umido. Per questo motivo lo si può arricchire con della pomice o dei lapilli. Richiede pochissima acqua: di sicuro prima di innaffiarla bisogna essere ben sicuri che il terriccio sia del tutto asciutto. Raramente d’inverno va innaffiata.
Visto che è una pianta molto piccola, non deve essere rinvasata di continuo e non necessita di troppe concimazioni, massimo una volta all’anno (meglio se diluito durante una delle innaffiature).
La propagazione avviene per seme o per suddivisione dei cespi. In quest’ultimo caso, meglio procedere in primavera quando la pianta è abbastanza grande e ha sufficienti radici.