Terreno di campo, quanti tipi ne esistono – la risposta vi sorprenderà

Se per le vostre piante usate sempre il terriccio universale, allora non vi sarete mai posti il problema di quanti tipi di terreno di campo esistano. Ma se volete creare da voi il vostro mix di terriccio, è bene conoscerne le differenze. Perché ogni pianta ha le sue necessità e se sbagliate tipo di terreno potrebbe non crescere come sperato.

Terreno di campo, quanti ce ne sono?

terreno campo

Della differenza fra terriccio e terreno ne avevamo già parlato in passato. Così come anche dei principali tipi di terriccio (ci sono quelli per piante acidofile, per orti, per piante da fiori…).

Oggi ci concentreremo, invece, sui tipi di terreno di campo. Solitamente sono formati da un 90% di materia inorganica e a un 10% di materia organica. Fondamentalmente sono quattro i tipi principali, anche se poi ce ne sarebbero anche degli altri un po’ più particolari, ma che non si usano spesso e non sono facili da trovare.

Il primo tipo di terreno è quello argilloso. Noto anche come terreno compatto o pesante, contiene più del 18% di argilla. Come terreno è fertile, ricco di nutrienti come il potassio, il calcio e il fosforo. Per questo motivo è adatto a parecchi tipi di piante.

Tuttavia, essendo molto compatto, non è semplicissimo da lavorare. Ma qui vi spieghiamo come rendere più morbido un terreno argilloso (spoiler: basta aggiungere un po’ di sabbia). A proposito: potete riconoscere un terreno argilloso perché se vi allargate sopra la mano, ne rimane la forma ben evidente.

Abbiamo poi il terreno sabbioso. Come si deduce dal nome, contiene tantissima sabbia e pochissimo limo e argilla. Tende ad avere una struttura più o meno grossolana (a seconda delle dimensioni dei granuli da cui è composto). Capace di drenare molto velocemente l’acqua, può creare qualche problema perché non trattiene molto acqua e nutrienti.

Vista la sua tendenza a perdere nutrienti e acqua, ecco che è possibile renderlo più compatto aggiungendo magari del compost o anche altri materiali organici. Qui vi spieghiamo come fare. Potete riconoscerlo perché se ne prendete una manciata in mano, questa si sbriciola.

Il terzo terreno è quello calcareo. Contiene tantissimo carbonato di calcio. Tendenzialmente ha un pH alto, quindi non è adatto alle piante acidofile come le ortensie e le azalee. Come terreno è molto drenante, quindi non trattiene l’acqua e aiuta a evitare i ristagni idrici che portano al marciume radicale.

Per contro, nelle zone siccitose e con poca pioggia, ecco che un terreno calcareo potrebbe creare problemi a quelle piante che necessitano di terreni umidi in quanto non trattiene l’acqua. Lo potete riconoscere perché ha un colore più chiaro rispetto agli altri, ha una grana fine e contiene dei pezzetti bianchi o gialli di calcare.

Infine abbiamo il terreno limoso. Questo terreno è formato dall’80% di limo, dal 10% di argilla e dal 10% di limo. Fra i terreni è uno dei più fertili. Inoltre ha una buona capacità di drenaggio dell’acqua, permettendo anche una corretta areazione delle radici.

Considerate che ha un pH neutro, quindi va bene per tantissimi tipi di piante. Lo potete riconoscere perché, se lo prendete in mano, la terra sembra inizialmente elastica, ma se la sfregate si sbriciola.

Come dicevamo prima, poi, esistono anche altri tipi di terreno, come quello vulcanico. Ma è meno diffuso e più caro.

Articoli correlati