Tamarindo, tutto quello che hai bisogno di sapere su questa spezia
Una pianta di cui spesso abbiamo sentito parlare, ma di cui magari non conosciamo bene gli usi in cucina è il tamarindo. Si tratta di una pianta delle famiglia delle Fabacee o Leguminose, quindi non utilizzatelo come condimento se in famiglia c’è qualcuno allergico alle leguminose, mi raccomando. Comunque sia, è una pianta usata sia a scopo ornamentale che per scopi medicinali e alimentari.
Come si usa il tamarindo in cucina?
Il tamarindo o Tamarindus indica è un albero tropicale sempreverde, abbastanza massiccio. Cresce lentamente e tende a diventare plurisecolare (dunque non piantarlo nel tuo giardino se hai bisogno di piante a crescita veloce). Può diventare molto grande, arrivando anche a sette metri di circonferenza e trenta metri di altezza. Le foglie sono pennate-composte e hanno la particolarità di chiudersi durante la notte.
I fiori sono piccoli, gialli con strisce arancioni o rosse e sono riuniti in infiorescenze. Il legno è duro, compatto e rosso scuro. Il frutto, che poi è quello che ci interessa in cucina, è un lomento, cioè un legume indeiscente curvo che contiene una polpa marroncina succosa e dei semi duri.
Il tamarindo è spesso usato nella medicina tradizionale e in fitoterapia per curare forme di candida e aspergillosi. Inoltre ha azione antibatterica. In alcuni paesi le foglie sono usate per preparare tisane contro la malaria, mentre in India lo si usa per curare il mal di stomaco e il mal di denti. È anche capace di regolare la peristalsi intestinale, ma attenzione: ad alte dosi è lassativo.
Ma in cucina? Beh, in realtà in Europa e in Italia è abbastanza noto. Solitamente lo si usa per preparare bevande rinfrescanti, ma anche come condimento nella salsa HP e nella salsa Worcestershire. Solitamente si usa la polpa che circonda i semi, quando è più matura. In teoria è possibile anche usare la polpa verde e dura dei frutti giovani, ma per qualcuno è troppo acida. In realtà è ottima per i piatti salati o anche nei sottaceti.
Sotto forma di pasta, il tamarindo è usato per preparare il curry (in cui spesso troviamo come ingrediente un’altra leguminosa, il fieno greco), il chutney e gli sciroppi.