Stella di campo: tutto quello che c’è da sapere su questo fiore
Come si dice? Una rondine non fa primavera? Magari una rondine no, ma la stella di campo sì. Infatti il piccolo fiorellino si fa attendere ma poi appena la primavera arriva è il primo a fiorire e a mostrarsi in tutta la sua bellezza. Diversi i nomi che vengono dati a questo fiore, qualcuno lo conosce come chalet, ovvero cipolla di campo o scalogno. Un fiore che prelude alla nascita di un frutto dalla forma allungata che ricorda molto la cipolla, sia nell’aspetto che nel sapore. In cucina viene molto utilizzato per insaporire i piatti. Le sue caratteristiche ne permettono il consumo sia crudo che cotto.
Le origini
La stella di campo è un fiore autoctono della Patagonia, dove la sua fioritura indica l’inizio della primavera. Ama le zone molto soleggiate in cui ci sono pietre o sabbia. Il suo nome botanico è Tristagma patagonicum, un nome che è il risultato della combinazione dei termini greci “tri” e “stage”. Un nome che si riferirebbe alle 3 gocce di nettare che l’ape può mettere nel fiore. Ovviamente il patagonicum si riferirebbe alla sua posizione geografica.
Caratteristiche
La stella di campo è un’erba perenne che può crescere fino a 10 cm di altezza, presenta delle foglie lunghe e sottili dalla forma lineare. Ogni pianta in genere, può presentare al massimo 2 fiori a forma di stella, con petali bianchi e le antere gialle. Questi fiori semplici ma molto belli, sono il preludio alla nascita di un frutto.
Il frutto che se ne ottiene è una capsula golosa che al suo interno contiene dei semi angolari di colore nero. Il bulbo ha una forma allungata che sembra molto simile alla cipolla. In genere viene utilizzato in cucina sia crudo che cotto per impreziosire i piatti. Questo frutto cresce soprattutto nelle zone pietrose e sabbiose, ma devono essere molto soleggiate.