Stella alpina: trucchi e segreti per coltivare in casa l’Edelweiss
Un fiore dall’aspetto molto particolare, ma di cui spesso ci dimentichiamo: stiamo parlando della stella alpina. Tendiamo sempre a pensare all’edelweiss (sì, proprio quell’edelweiss cantato dal capitano Von Trapp nel film Tutti insieme appassionatamente) come a un fiore che possiamo vedere solo recandoci in montagna, tuttavia è possibile coltivarlo, con le giuste accortezze, anche in casa e in giardino.
A proposito della stella alpina, questo fiore, simbolicamente parlando, ha una storia assai travagliata. A quanto si dice questo fiore, simbolo della Svizzera e delle Alpi in generale, era il fiore preferito di Hitler. Il che, all’epoca della Seconda Guerra Mondiale, lo trasformò nel fiore simbolo dei nazisti. Tanto che la Wehrmacht, nel 1935, creò un’unità alpina che aveva proprio questo fiore come decorazione sull’uniforme.
Tuttavia tale tendenza fu invertita alla fine della Seconda Guerra Mondiale: la stella alpina divenne, infatti, il simbolo della resistenza tedesca contro il nazismo. Diversi giovani tedeschi, infatti, si allontanarono dal nazismo e iniziarono una guerriglia urbana contro il regime nazista. E il loro simbolo era proprio la stella alpina.
Come coltivare in casa la stella alpina?
La stella alpina o Leontopodium nivale subsp. alpinum, se preferite i nomi scientifici, è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Si tratta di una pianta erbacea perenne con gemme che svernano al suolo protette dalla neve. Dal portamento eretto e con poche foglie, ciò che balza subito all’occhio è la notevole lanosità che le contraddistingue, meccanismo di difesa messo in atto per ridurre la traspirazione. Questo si rivela necessario perché la maggior parte di queste piante cresce in zone aride e secche.
Infatti più sono esposte al sole intenso, più si ricoprono di questa lanugine bianco-argentea che dona al fiore un aspetto soffice e morbido. Dalle radici rizomatose si diparte poi un gusto alto al massimo 15 cm. I fiori sono solitamente bianchi, talvolta con sfumature giallastre, di aspetto carnoso e vellutati al tatto. La fioritura è assai prolungata (va da giugno a luglio) e da essa derivano i frutti, acheni oblunghi con pappo di colore paglierino.
L’impollinazione avviene tramite insetti, soprattutto farfalle. Senza dimenticare, poi, che gli uncini di cui sono dotate le brattee possono appiccicarsi al pelo degli animali, venendo così trasportate a lunga distanza.
Visto che anche quando andiamo sulle Alpi non è detto che riusciremo ad avvistarla (è diventata una pianta rara a causa della raccolta indiscriminata), ecco che possiamo provare a coltivarla in casa.
Queste le sue esigenze da rispettare:
- terriccio: necessita di un terreno ben drenante, ghiaioso e sabbioso. Tuttavia deve essere anche ricco e fertile, con un pH neutro. Meglio usare un terriccio biologico con micorrize, senza torba
- esposizione: in pieno sole
- semina: va da marzo ad aprile all’esterno, sia in campo che in vaso. Se in serra o in casa possiamo seminarla anche a febbraio. I semi devono essere posizionati in superficie, distanziati di 20 cm l’uno all’altro e in gruppetti di una decina di semi. Non devono essere coperti, bensì compattati. Il terriccio deve essere umido fino al momento della germinazione, ma senza ristagni idrici
- concimazione: mescolare sempre al terriccio del concime granulare per piante da fiori, con micorrize se possibile. La concimazione va fatta una volta al mese. Nelle piante adulte, poi, possiamo optare per fertilizzanti liquidi adatti alle piante da fiore, da applicare ogni 2 settimane
- irrigazione: evitando del tutto i ristagni idrici, in estate dobbiamo innaffiarle parecchio. Quando inizia a far freddo, poi, bisogna diradare le irrigazioni
- malattie: è sensibile ad afidi, acari e cocciniglie. Inoltre può essere aggredita anche dall’oidio, dalla peronospora, dalla ruggine e dalla ticchiolatura
E se il vostro animo oggi è in cerca di poesia, qui trovate tutti i simbolismi e le leggende dedicate alla stella alpina.