Sorbole: cosa sono e come usarle in cucina
Le sorbole sono dei frutti provenienti dall’albero del Sorbo, Cormus domestica. Questo frutto è però andato via via scomparendo negli anni, ma riscoprirlo sarebbe un’ottima idea. È possibile utilizzarlo in tanti modi in cucina. Scopriamo cosa c’è dietro a questo frutto e quali sono gli usi che se ne possono fare.
La sua origine risale ai periodi dell’Antica Roma, infatti era un frutto molto amato dai romani, ma purtroppo nel tempo è andato scomparendo. Un modo perfetto per utilizzarle è quello di raccoglierle, aspettare che maturino bene e poi realizzare un ottimo liquore.
In passato questo frutto era considerato ricco di proprietà e in grado di tenere lontano gli spiriti maligni e le streghe. I frutti maturano in autunno e sono sferici o piriformi, di colore verde-giallognolo. Quando vengono raccolti sono aspri, quindi non si mangiano perché non commestibili.
Proprietà delle sorbole: ecco come usarle in cucina
Come detto in precedenza, prima di poterle mangiare o utilizzare, bisogna aspettare un periodo affinché la polpa maturi. In questo modo diventerà dolce e commestibile. Per capire qual è il momento giusto, bisogna valutare il colore, che diventerà rossastro. Questo processo si chiama ammezzimento.
Le sorbole sono ricche di vitamina C, ottimo alleato contro influenza e raffreddore, quindi perfetto da integrare nelle proprie diete, in particolare nei periodi autunnali e invernali. Inoltre contengono antiossidanti che prevengono l’invecchiamento cellulare. Infine hanno proprietà diuretiche e curative per i problemi gastro-intestinali.
In cucina, ad oggi, le sorbole sono poco usate. In antichità venivano utilizzate come frutti tal quali oppure erano frequentemente impregnate e immerse nel vino. In generale, il prodotto più comune, ottenuto con le sorbole, è il liquore, noto con il nome di sorbolino. È tipico di Parma e si prepara mettendo in infusione nell’alcool le sorbe mature e si lasciano a macerare per 30 giorni, per poi essere filtrate e imbottigliate.