Si può coltivare lo zenzero selvatico nell’orto? Certo che sì, ecco da dove cominciare
Da non confondere con lo zenzero commestibile, una bella pianta rustica ornamentale è lo zenzero selvatico. Il suo nome scientifico è Asarum europaeum e, a dispetto del nome, può tranquillamente essere coltivato nei nostri giardini. Inoltre può anche essere coltivato in vaso sul balcone. Tuttavia è usat per creare degli ampi tappeti erbosi. Ma come coltivarlo? Ecco da dove cominciare.
Come coltivare lo zenzero selvatico?
Lo zenzero selvatico ha una radice rizomatoso di tipo strisciante, di colore grigio cenere e che profuma di pepe (ricordatevi che non va usato a scopo alimentare). I fusti sono lunghi 10-15 cm e formano cespugli tondeggianti, pieni zeppi di foglie sempreverdi. Le foglie sono molto decorative in quanto sono a forme di cuore, hanno margini lisci e sono di colore verde intenso. Anche le foglie hanno un forte odore di pepe.
Anche i fiori sono molto scenografici, strani. Hanno forma tubulare, sono pelosi e hanno tre lobi. Il colore è rossastro. La pianta fiorisce in inverno e fino a inizio primavera. Per coltivare lo zenzero selvatico, come prima cosa dovete scegliere la giusta posizione. Come pianta cresce sia in zone in penombra che in piena ombra.
Predilige ambienti umidi, sopporta bene il freddo (anche sotto i -15°C, quindi perfetta anche per ornare i giardini al Nord). Nelle zone con un clima mite, ecco che in estate la parte aerea tende a seccarsi, ma con l’arrivo del freddo torna verde e folta come prima.
Per il terriccio è bene scegliere un terreno argilloso o sabbioso, con pH acido da 6,1 a 6,5. L’importante è che sia ben drenante in modo da evitare i ristagni di acqua. Come terriccio si può usare la torba arricchita con foglie, aghi di pino o sabbia.
Parlando di irrigazione, in teoria basta l’acqua piovana. Resiste anche alla siccità, quindi va innaffiato durante i mesi caldi solo quando fa molto caldo e il terriccio è asciutto. Bisogna anche ricordarsi di concimarlo con stallatico maturo. Vanno bene anche i pellettati.
La cosa bella di questa pianta, oltre al fatto che è molto rustica, robusta e non richiede troppe cure è che la si può coltivare anche in vaso sul balcone. Anche qui il terriccio deve essere di torba mista a sabbia. Meglio prediligere zone in ombra del balcone. La sua coltivazione in vaso non differisce molto da quella nel giardino, solo che va innaffiato un po’ più spesso. Occhio che man mano che la pianta cresce bisognerà rinvasarla in vasi sempre più grandi.
La moltiplicazione avviene per seme, mentre la propagazione si può anche fare tramite cespi o rizomi.