Shatavari, la pianta ayurveda “dalle cento radici” o “cento mariti”, per la salute delle donne
L’Asparagus racemosus, noto anche come Shatavari è una pianta che fa parte della famiglia dell’asparago comune. Essa cresce nei territori dell’India, dello Sri Lanka e anche dell’Australia trova un vasto utilizzo nella medicina ayurvedica per la risoluzione dei problemi di infertilità. Ottimo alleato per il benessere ormonale e riproduttivo della donna.
Shatavari: principi attivi e proprietà medicinali
Arbusto rampicanti che può raggiungere anche i 2 metri di altezza, in India è molto utilizzato. Con un alto contenuto di fitocostituenti, migliora la fertilità femminile. 50 sono i suoi principi attivi, tra cui:
- acidi grassi essenziali;
- vitamine come A, E, C, B1 e B2;
- carboidrati;
- flavonoidi.
Oltre ai minerali, tra cui lo zinco, il rame, calcio, potassio, selenio e manganese.
Le sue caratteristiche hanno fatto in modo che essa venisse utilizzata in ambito farmaceutico e non solo. Le capacità antiossidanti, antinfiammatorie e antidepressive aiutano le donne e i loro livelli ormonali. All’interno dello shatavari sono presenti gli isoflavonoidi che agiscono come i fitoestrogeni coinvolti i molti processi femminili
Sindrome premestruale e livello ormonale
Per molti anni la Shatavari è stata utilizzata per contrastare i sintomi premestruali, inserendola all’interno di integratori. Questi sono utili per l’equilibrio ormonale femminile e riducono crampi e dolori non solo mestruali ma anche della sindrome dell’ovaio politeistico. Inoltre sembra che la pianta fosse in grado di stimolare la produzione di latte materno, aumentando la prolattina, ormone chiave per l’allattamento.
Ulteriori studi hanno evidenziato come gli integratori a base di Shatavari siano anche efficace per contrastare i fastidi della menopausa come: eccessiva sudorazione, depressione e vampate di calore. Infine, la pianta sembra avere la capacità di aumentare il desiderio sessuale e stimolate la fertilità, aiutando l’utero a preparasi al concepimento.
Rischi e controindicazioni
La Shatavari è una pianta che generalmente è sicura, soprattutto se utilizzata da donne sane. Si consiglia comunque di chiedere il parere del proprio medico prima dell’assunzione degli integratori. Un consumo eccessivo di prodotti a base di Shatavari possono portare a disturbi digestivi, gonfiore a livello addominale, nausea e anche dolore.
Inoltre è sconsigliato l’assunzione in gravidanza, a chi soffre di insufficienza renale o di patologie delle vie urinarie, chi è allergico agli asparagi, ha mostrato sensibilità agli estrogeni e presenta malattie cardiache. La dose massima giornaliera consigliata è di 6 grammi di Shatavari, da assumere dopo i pasti per un massimo di 3 mesi. Il suo consumo non sostituisce una dieta sana e variegata, o uno stile di vita adeguato.