Sesamo: trucchi e segreti su come coltivarlo
Fra le spezie e piante aromatiche più note e conosciute di sicuro figura il sesamo. Trova ampio uso in cucina in numerose preparazioni. Ma se sei stanco di andare a comprarlo e hai deciso di coltivare da te la tua pianta di sesamo in giardino o sul balcone, ecco tutti i trucchi e segreti che devi conoscere per avere una pianta di sesamo bella, rigogliosa e, soprattutto, produttiva.
Come coltivare il sesamo?
Dell’uso in cucina del sesamo, sia di quello bianco che di quello nero, ne avevamo già parlato in passato.
Il sesamo o Sesamum indicum è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Pedaliacee. Ha una radice a fittone, il fusto eretto e peloso e può arrivare a un metro di altezza. Cosa di cui tenere conto se si decide di coltivarlo in balcone, per la coltivazione in giardino non ci sono problemi.
Le foglie sono lunghe e lanceolate, mentre i fiori sono molto graziosi, tubulari e di colore bianco punteggiato di nero. Il frutto contiene dei semi piccoli, di colore bianco, giallo o nero a seconda della specie. Quelli bianchi o gialli sono quelli maggiormente usati in cucina, mentre quelli neri sono più utilizzati in erboristeria.
Qui da noi il sesamo solitamente viene coltivato nel Sud Italia, considerando che è una pianta che cresce bene nei climi dell’India, della Birmania e della Cina. Va coltivato in piena terra visto che ha una radice a fittone.
Per la sua coltivazione, sono necessari i semi che si trovano nei consorzi agrari. Quelli usati in cucina, invece, non vanno bene.
Come pianta, soffre parecchio il freddo: temperature di 10°C per il sesamo possono essere fatali. Per questo dicevamo che solitamente è coltivato nel Sud Italia, dove le temperature sono più miti e costanti.
Come terreno, preferisce quelli neutri, ma si adatta anche a quelli acidi e alcalini, in un range di pH che varia dal 5,5 all’8. L’unico terreno che non tollera assolutamente è quello salino. Il terriccio deve essere ricco, possibilmente arricchito con concimi a base di azoto.
La semina avviene da marzo ad aprile. A 20-25 giorni dalla semina, le piantine, in teoria dovrebbero essere diradate: fra una piantina e l’altra devono esserci 20-30 cm. Come irrigazione, invece, deve essere costante e regolare, anche se non eccessiva (niente ristagni d’acqua).
La raccolta dei semi avviene in estate, quando le foglie diventano gialle, ma prima che le capsule maturino del tutto, altrimenti si aprono da sola e si rischia di perdere i semi.