Se lo trovi durante la passeggiata nel bosco, meglio non raccoglierlo: vi spieghiamo di cosa si tratta
Se incontrate nei boschi queste dita che fuoriescono dal terreno, non preoccupatevi: non siete nel mezzo di un’apocalisse zombie. Si tratta infatti di un fungo, Xylaria polymorpha, anche detto “dita del morto” per via della sua strana forma e colorazione.
Le “dita” possono avere un diametro che va da 1 a 3 cm e un’altezza massima di circa 8 cm. A differenza di altri funghi, si sviluppano lentamente e impiegano diversi mesi. Iniziano a spuntare in primavera e raggiungono la massima crescita a fine estate o in autunno. Prima di assumere un colore grigiastro e scuro, sono bianco-rosate, molto più pallide, il che li fa assomigliare ancora di più a delle dita in via di decomposizione. Le punte delle dita spesso presentano una colorazione più chiara rispetto al resto, ricordando proprio delle unghie.
Dove è possibile incontrare le dita del morto
Le dita del morto crescono sul legno di alberi decadenti e marcescenti, in superficie sulla corteccia o anche sottoterra sulle radici. Questo perché sono funghi saprofiti, si nutrono cioè di organismi in decomposizione e non potrebbero sopravvivere diversamente. Amano particolarmente querce, faggi, olmi e aceri.
Sono molto comuni negli Stati Uniti ma si possono incontrare anche in Europa, maggiormente in Regno Unito e Irlanda. Anche in Italia è possibile imbattersi, durante una passeggiata nei boschi, nella Xylaria polymorpha. Altri funghi del genere Xylaria sono invece presenti in alcune zone dell’Africa e in Indonesia.
L’importantissima azione dei funghi saprofiti
La presenza nei boschi dei funghi saprofiti, come le dita del morto, è importantissima. Essi demoliscono la materia organica morta o in decomposizione, ripulendo il sottobosco. La degradazione che mettono in atto scompone la materia organica morta in una forma assorbibile dalle piante. Attraverso questo processo, le piante assimilano nuovi nutrienti.
Le dita del morto sono commestibili?
Questi funghi non hanno un buon sapore e hanno una consistenza dura. Contengono poi, anche se in quantità limitate, amatossine e fallotossine, delle tossine riscontrate in alcuni dei funghi più pericolosi al mondo. Insomma, non sono considerati commestibili, ma d’altronde non hanno un aspetto molto invitante…