Scopriamo insieme cosa è il freekeh, un valido sostituto del riso noto anche come “grano verde”
Il freekeh, anche noto come “grano verde”, è un cereale antichissimo tipico della cucina nordafricana e araba. La sua versatilità lo rende molto simile al riso, infatti oggi c’è chi ha iniziato a sfruttarlo per arricchire le proprie insalate. Oltre ad avere un’affascinante storia alle spalle il freekeh ha anche degli ottimi valori nutrizionali.
La parola “freekeh” deriva dal termine arabo “faraka”, che a sua volta vuol dire ‘sfregare‘. Il suo nome allude al vigoroso processo di strofinamento a cui si sottoponevano in passato i chicchi dopo la raccolta. Il fine era infatti quello di rimuovere la crusca. Generalmente le sue spighe si raccolgono nei giorni compresi tra maggio e giugno quando sono ancora acerbe. I chicchi vanno fatti essiccare al sole per 24 ore e successivamente vengono tostati. Quest’ultimo passaggio permette al freekeh di interrompere il processo di maturazione: in questo modo i suoi chicchi si conservano al meglio.
Le prime testimonianze sull’impiego del grano verde sono state rinvenute all’interno di testi mediorientali risalenti al XIII secolo. Ai tempi il freekeh era già un elemento ben radicato nella cultura gastronomica nordafricana, infatti si impiegava per accompagnare sia piatti a base di carne che i contorni. Il suo Paese d’origine è il Libano ma nel corso dei secoli questo cereale è riuscito a diffondersi in tutto il Mediterraneo. Oggi molte persone lo considerano un “superfood” per via del suo elevato contenuto di proteine e sali minerali. Come se non bastasse consumare il freekeh permette di introdurre nel nostro organismo fibre insolubili che favoriscono i processi digestivi.
Molti nutrizionisti consigliano di inserire il freekeh nella propria dieta, specialmente se si desidera perdere peso o aumentare l’apporto di proteine. Questi piccoli chicchi dal sapore deciso, che possono anche essere trasformati in farina, hanno infatti un contenuto calorico pari a 350 calorie ogni 100 grammi.