Santoreggia: tutto quello che non sapevi su questa pianta aromatica
Fra le piante aromatiche non molto conosciute abbiamo anche la santoreggia. Del genere Satureja fanno parte diverse piante appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae. La pianta può essere usata sia in cucina che come pianta ornamentale, visto che crea dei bei cespugli forti con piccoli fiorellini bianchi che non stonano in giardino insieme alle altre piante aromatiche.
Come usare in cucina la santoreggia?
La santoreggia è una pianta che arriva al massimo a 50 cm di altezza. Trattasi di una pianta perenne e legnosa (le parti erbacee seccano ogni anno e rimangono in vita solamente le parti legnose).
La pianta emana un intenso odore aromatico. Le radici sono a rizoma, le foglie non sono né luci né coriacee, i fiori sono piccoli e biancastri, anche se ne esistono di varietà con fiori dal colore rosa con punteggiature violette, lilla chiaro o anche tendenti al porpora. Il frutto è uno schizocarpo di colore brunastro. La riproduzione avviene per impollinazione tramite insetti come ditteri e imenotteri.
Questa pianta la possiamo trovare un po’ ovunque qui da noi: sei specie sono presenti sul territorio italiano e due riescono a crescere anche lungo l’arco alpino.
Per quanto riguarda il suo uso in cucina bisogna ricordare che la santoreggia fa parte della stessa famiglia della menta. Molto utilizzate in cucina sono la Satureja spicigera o invernale, la Satureja hortensis o estiva e la Satureja montanta. Solitamente è usata sia per condire i legumi che nella preparazione di liquori insieme ad altre erbe.
Sarebbe anche un’ottima pianta mellifera, ma è difficile trovare il miele monofloreale in quanto non è una pianta poi così diffusa e le sue piantine tendono a rimanere piccole.
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