Sansevieria, miti e leggende che circondano le lingue di suocera
Quando si parla della sansevieria o lingua di suocera (nome scientifico Dracaena trifasciata), si parla sempre di come prendersene cura, di come farla propagare, di malattie… Tuttavia esistono anche delle bellissime leggende e miti collegati a questa pianta d’appartamento che in parecchi di noi hanno in casa e che diamo troppo per scontata. Andiamo dunque a scoprire insieme queste storie.
Miti e leggende sulla Sansevieria
Tecnicamente la sansevieria è una pianta erbacea. Qualcuno sostiene che sia originaria del Sudafrica e dell’Africa tropicale, altri che sia una pianta originaria dell’Asia. Tuttavia un’affascinante leggenda ci conduce nell’antico Giappone. Qui un contadino estremamente povero non aveva i soldi necessari per comprare i vasi di coccio che gli servivano per produrre i suoi bonsai. Così deciso di avvolgere le piante in sfere di terriccio, ricoprendo il tutto di muschio. Era nato il primo kokedama della storia. E fra le piante che possono nascere da queste sfere di muschio figura proprio la sansevieria.
Rimanendo sempre in Oriente, le leggende sulla Sansevieria raccontano che gli Otto Immortali donano le loro virtù (quindi lunga vita, prosperità, bellezza, intelligenza, arte, poesia, forza e salute) a chi sceglie di coltivare la Sansevieria trifasciata. Inoltre in Cina antiche credenze sostengono che questa pianta sia in grado di proteggere e purificare le case dalle energie negative. Pare anche che sia capace di equilibrare il Qi.
Credenze popolari riferiscono che la sansevieria sia capace di attirare fortuna, prosperità e soldi. Ma per farlo, bisogna acquistare piante che abbiamo cinque o più foglie.
Visto che la pianta ricorda un serpente, ecco che è diventata simbolo di rinnovamento, resistenza, forza e saggezza.
Per quanto riguarda il nome “Sansevieria” c’è chi sostiene che derivi da una famiglia napoletana nobiliare, o i Sansevero o i Sanseverino. Questo perché la pianta venne portata dall’Africa nell’orto botanico di Napoli nella villa Sanseverino. Tuttavia qualcuno sostiene che la pianta sia stata un omaggio a Raimondo di Sangro, il principe di Sansevero famoso per i suoi misteri e la sua cappella.
I più, però, sostengono che la sua introduzione in Italia sia merito del botanico Vincenzo Petagna, grande amico dello scienziato ed esploratore Carl Peter Thunberg, famoso per il suo catalogo di piante esotiche. Secondo alcuni documenti storici, il botanico napoletano inviò la pianta al collega svedese chiedendogli di dedicarla ai Sanseverino di Bisignano, famiglia presso il quale Petagna lavorava come medico. Da qui nacque il nome di Sansevieria.