Safou, tutto quello che volevate sapere sul Dacryodes edulis o Butter Pear
Ancora frutti tropicali strani. Questa volta andremo a fare la conoscenza del safou, il frutto della pianta tropicale il cui nome scientifico è Dacryodes edulis e che fa parte della famiglia delle Burseraceae. Noto in inglese anche con il nome di Butter Pear (pera africana, pero selvatico, prugna africana, albero del burro selvatico o frutto del burro sono altri nomi con cui è conosciuto), è una pianta coltivata nelle zone equatoriali dell’Africa sia per i suoi frutti che per l’olio.
Come si usa il safou?
Partiamo dalla pianta. Il Dacryodes edulis è un albero sempreverde originario dell’Africa tropicale. Il che vuol dire che lo troviamo in stati come il Congo, il Camerun, la Guinea, la Nigeria, lo Zambia e lo Zaire. Tuttavia questa pianta è estremamente adattabile, anche se richiede una buona piovosità, temperature comprese fra i 23 e i 25°c e terreni ricchi di ceneri vulcaniche per poter prosperare.
Gli alberi del safou sono alti al massimo 40 metri (questo solo nelle foreste, nelle piantagioni arriva ai 12 metri). Il tronco è corto, mentre la chioma è densa. La corteccia è di colore grigio chiaro, ruvida e resinosa. Le foglie presentano una parte superiore lucida e glabra, mentre quella inferiore presenta dei piccoli peli. I fiori sono gialli. Il frutto è rappresentato da una drupa ovoidale con un epicarpo ceroso di colore blu-violaceo, mentre la polpa è di colore verde.
Il safou è un frutto perfettamente commestibile, ricco di acidi grassi e trigliceridi. Il frutto è mangiato crudo, cotto o arrosto. La particolarità è che quando si sbuccia il frutto, sembra quasi di sbucciare una patata. Inoltre la polpa cotta ha la consistenza del burro e spesso è spalmata sul pane. La polpa contiene tantissimo olio (infatti il safou ha molti più grassi rispetto a guava o papaya). Ricco di vitamine, il nocciolo è spesso usato per integrare la dieta di pecore e capre, mentre i fiori sono usati in apicoltura.
Nella medicina popolare il safou è usato come cicatrizzante per le ferite, nelle dermatite, per curare diarrea o febbre.