Rientro dalle vacanze: guida pratica per salvare le piante secche
Siamo arrivati alla fine di settembre e molti di noi fortunatamente si sono goduti un po’ di sano tempo libero. Coloro che sono partiti per le vacanze, dopo il rientro si sono immediatamente resi conto di essere tornati alla vita di tutti i giorni, che è spesso arricchita da mille impegni e imprevisti. Chi si è voluto esentare dalla responsabilità di prendersi cura delle proprie piantine, lasciandole appassire in casa, ora però deve confrontarsi con una cruda realtà. Molte di loro probabilmente non si riprenderanno, tuttavia è comunque bene sapere che non è tutto perduto!
Oggi siamo qui per svelare tutta una serie di “trucchetti” che aiuteranno le piantine a non abbandonarsi definitivamente. Nonostante molte di loro possano apparire ingiallite, se non addirittura secche, non è detto che siano finite in un punto di non ritorno. La prima cosa da fare per tentare di salvarle è assicurarsi che siano in vita. Basta anche semplicemente che una parte del fusto sia verde per poter anche solo tentare di salvarle. Ciò che potrebbe inequivocabilmente indicare che siano morte sono le condizioni delle loro radici. Nel caso in cui fossero sane dovrebbero apparire carnose e avere un colore che va dal bianco al marrone chiaro.
Dopo aver osservato le radici occorre effettuare un “check” del terreno. Qualora questo si presentasse particolarmente arido, è importante irrigarlo quanto prima. Quasi tutte le piante necessitano di radicarsi in terreni non eccessivamente umidi, quindi è cruciale innaffiare senza incorrere nel rischio di esagerare con le quantità. Una volta effettuata la prima annaffiatura, che deve essere leggermente più abbondante del consueto in caso di siccità del terreno, ci si può focalizzare sull’aggiunta di compost. Quest’ultimo ha la funzione di dare una spinta energetica alle piantine, che per più giorni si sono ritrovate in una condizione di carenza di nutrienti. Molto importante peraltro eliminare dunque le foglie morte, che potrebbero “appesantire” inutilmente le piantine e ostacolare la loro resilienza.
Se le piantine sono rimaste al buio per più giorni, a meno che non si tratti di esemplari che prediligono la penombra, bisogna assicurarsi infine di spostarle in ambienti adatti. Dato che saranno “stressate” non tollereranno la luce diretta, tuttavia porre i loro vasi in ambienti luminosi è la soluzione più adatta per far sì che si rivitalizzino. A tal proposito occorre far sì che captino la luce per lassi di tempo che vanno in genere dalle 6 alle 8 ore.