Quale terriccio usare per le piante succulente e i cactus

Fermo restando che non esiste un unico terriccio universale che vada bene per qualsiasi tipo di pianta grassa, succulenta o cactus, ecco che in realtà, se abbiamo deciso di prenderci cura di una di queste piante, possiamo provare a fornirle sin da subito il giusto tipo di substrato. Tanto per iniziare col piede giusto ed evitare che la pianta muoia dopo pochissimo tempo.

Terriccio e substrato ideali per piante succulente, grasse e cactus

terriccio succulente

Purtroppo spesso ci capita di comprare questa o quella succulenta perché estasiati dal suo aspetto, ma poco tempo dopo la piantina muore. Questo perché cadiamo nell’inganno di pensare che siano piante di facile manutenzione, ovvero piante in cui non bisogna fare assolutamente nulla. Ma non è così: anche loro hanno bisogno delle giuste attenzioni.

Fra di queste, oltre a evitare di innaffiarle troppo, ecco che c’è quella relativa al giusto terriccio. Se usiamo il substrato sbagliato, infatti, rischiamo che non solo la pianta non abbia i giusti nutrienti per crescere, ma anche che non ci sia un sufficiente drenaggio. Cosa che porta ai ristagni idrici e al marciume della pianta.

Essendo piante che non richiedono troppe innaffiature e che sono abituate a prosperare in ambiente secchi e siccitosi, ecco che un buon terriccio per piante grasse dovrà essere assolutamente drenante. Ma non solo: non dovrà essere troppo compatto e non dovrà essere troppo ricco di nutrienti come l’azoto.

A questo punto ecco che ogni esperto e giardiniere consiglierà il suo mix di terriccio per piante succulente. Certo, in commercio ne troverete di già pronti, ma se volete provare a prepararlo da soli, ecco che potreste facilmente creare questi mix:

La base solitamente è composta da un terreno che sia leggero o poroso. Meglio evitate i terreni troppo pesanti o quelli con vermiculite. Per aumentare la porosità del terreno si può aggiungere la sabbia con grana grossolana.

La perlite, invece, serve come ammendante per rendere più leggero e meno compatto il terreno. Inoltre aumenta il drenaggio. In questo caso potrete unire una parte di perlite, due parti di sabbia e due parti di terriccio universale. Partite inumidendo il terriccio universale, poi aggiungete la sabbia e mescolate il tutto in maniera omogenea. Lo sappiamo, sembra di preparare l’impasto di una torta.

Come ultima cosa aggiungete la perlite e mescolate di nuovo. Una volta finito di mescolare, se forma grumi o è ancora troppo compatto, basta aumentare la dose di sabbia o perlite.

Se coltiverete un cactus, nel substrato non dovrà mancare la pomice. Questo perché è un materiale estremamente poroso: trattiene l’acqua, ma la rilascia molto gradualmente. Occhio che ha un pH basico. Il che vuol dire che se avete bisogno di un terreno più neutro dovrete aggiungere un elemento acido, come la torba bionda.

Stenocactus raccolto

Per quanto riguarda l’uso della torba, invece, non tutti i vivaisti sono concordi. C’è chi la considera il male assoluto per le succulente e chi invece la utilizza, anche se in minima quantità (massimo il 10-20% a seconda della specie). Il problema è se ne usate troppa: rimane molto umida e ci mette parecchio ad asciugare.

Altri materiali che si possono aggiungere sono la sabbia fine (massimo il 10-20%), il gesso naturale (massimo il 20%, tende ad acidificare il pH dei terreni troppo alcalini), la marna (utile soprattutto per i cactus), l’argilla espansa (strati piccoli, altrimenti otterrete l’effetto opposto), quarzite (perfetto per il drenaggio in combo con la ghiaia), l’humus di lombrico (percentuali basse) e la zeolite, la seramis e l’akadama (si usano soprattutto per i bonsai, ma possono tornare utili anche con le succulente. Solo che costano molto di più rispetto alle alternative viste sopra).

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