Pompelmo, caratteristiche e proprietà di questo gustosissimo frutto: ecco perché dovresti consumarlo più spesso
Il pompelmo è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Il nome comune si può riferire tanto all’albero quanto al suo frutto. Ma oggi parliamo proprio di quest’ultimo e delle sue numerose proprietà benefiche.
Questo non è un albero originariamente presente in natura. Si tratta infatti di un incrocio effettuato dall’uomo tra il Pomelo e l’Arancio Moro. Col trascorrere delle generazioni, il frutto sta acquisendo tutte le caratteristiche necessarie ad essere definito una specie a sé stante. Il pompelmo è un agrume invernale simile all’arancia, ma più grosso, di colore giallo o rosa e con sapore acidulo. Esistono diverse varietà di pompelmo e quello più noto è il pompelmo rosa. Si tratta di un frutto succoso molto amato perché dissetante e light. Ha un contenuto eccezionale di vitamine e minerali ed è ricchissimo d’acqua. L’azione drenante del frutto è amplificata dal contenuto di potassio. Mentre la fibra non risulta particolarmente abbondante e lipidi e colesterolo sono assenti.
Persino la buccia e i semi sono ricchi di proprietà: la prima contiene limonene e svolge funzioni antidepressive, i secondi sono invece usati in fisioterapia. Il frutto è ricco di naringenina, un flavonoide dalle proprietà antiossidanti ed ipocolesterolemiche. Sulle cavie, la somministrazione di naringenina ha provocato degli effetti metabolici positivi, come: la normalizzazione della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi. Ma questo è considerato erroneamente un alimento dimagrante, infatti gli stessi risultati di calo di peso non sono mai stati osservati sull’uomo. In definitiva, quindi il pompelmo fa bene per le sue caratteristiche nutrizionali ma non fa dimagrire. Un rimedio della nonna consiglia di aggiungere un cucchiaino di pompelmo in una tazzina di caffè amaro per combattere il mal di testa.
Ma un elevato consumo di pompelmo potrebbe ridurre il metabolismo di altri farmaci comuni. Rallentandone il metabolismo e l’eliminazione, questo aumenterebbe quindi il rischio di sovradosaggio. Nonostante ciò, i casi sono davvero rari, quindi provatelo, magari in una buona spremuta.