Pinguicola alpina: una piccola e deliziosa pianta carnivora

Guardate bene questo delicato fiorellino: non è delizioso? Ebbene, cosa ne direste se vi svelassimo che si tratta di una pianta carnivora? Questa, infatti, è la Pinguicola alpina, una specie di pianta carnivora perenne facente parte della famiglia Lentibulariaceae.

Come prendersi cura della Pinguicola alpina?

pinguicola alpina

Al genere Pinguicola afferiscono diverse piante carnivore. Ma quella di cui vogliamo parlarvi oggi è la Pinguicola alpina. Come le altre specie, anche in questo caso la pianta presenta delle rosette di foglie lisce, succulente e rigide.

Le foglie sono di colore verde chiaro, con sfumature rossastre e hanno una forma ovalare.

La Pinguicola alpina fa parte delle specie temperate, originarie di zone dove l’inverno è freddo. Queste specie, inclusa l’alpina, dunque, durante i periodi più freddi tendono a produrre delle gemme chiamate hibernacula, le quali servono a proteggere le piantine dai rigori del freddo. Tali gemme mancano, invece, nelle specie tropicali.

In particolare, la P. alpina è una specie temperata omofilla, con rosette generative e vegetative praticamente uguali.

Come anticipavamo, questa pianta carnivora produce fiori bianchi, appoggiati su steli lunghi. Questo serve a evitare che la pianta intrappoli per errore gli insetti impollinatori. Il fiore è solitamente formato da cinque petali, tre superiori e due inferiori. Fiorisce da maggio a luglio.

Se volete cimentarvi nella coltivazione della Pinguicola, sappiate che si tratta di una delle piante carnivore solitamente consigliate ai neofiti. Necessita di un terreno alcalino e povero di nutrienti. Potrebbero andare bene dei mix di torba, perlite, sabbia, vermiculite e ghiaia. Considerate che cresce bene anche su terreni rocciosi o calcarei.

Scegliete una posizione luminosa, ma non dovrete mai esporla alla luce solare diretta. Come temperature, essendo una specie adattatasi a un clima temperatore, sopporta bene anche quelle più basse, prosperando dai -5 ai 25°C.

Per quanto riguarda l’irrigazione, necessita di innaffiature frequenti, ma solo quando il terreno è asciutto. L’importante sarebbe usare acqua piovana o, almeno, demineralizzata. Di sicuro non acqua del rubinetto. Non necessita, invece, di concimazione. Questo perché, come tutte le piante carnivore, i nutrienti li assorbe dagli insetti che digerisce, non dal terreno.

Potete farla propagare sia tramite semi (in questo caso potete seminarli tutto l’anno) che tramite talea (in questo caso procedete durante la primavera). Arrivati a questo punto, però, vi chiederete come faccia la P. alpina a catturare gli insetti di cui si nutre.

mosche

Si tratta di una pianta carnivora le cui foglie sono cosparse da una sostanza appiccicosa che assomiglia a gocce d’acqua, capace di intrappolare gli insetti. La cosa curiosa è che, una volta che l’insetto è bloccato, la ghiandola che produce tale secreto si svuota, creando una sorta di depressione nella foglia che avvolge l’insetto, intrappolandolo ancora di più. Altre ghiandole, poi, secernono enzimi digestivi. Una volta finita la digestione, sulla superficie della foglia troverete solamente più l’esoscheletro dell’insetto.

Tuttavia questo sistema non è perfetto. Una volta che la ghiandola si è svuotata, non riesce più a riempirsi. Quindi quella porzione di foglia non sarà più in grado di catturare altri insetti.

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