Piantare i girasoli dopo un disastro nucleare: ecco perché si fa

Il fatto che i girasoli crescano agevolmente su terreni radioattivi non è una casualità e il perché ce lo spiega la scienza. Questi fiori sono ottimi per assorbire gli isotopi radioattivi nelle aree colpite da disastri nucleari. L’incredibile capacità del girasole di riparare i danni causati dall’umanità è stata tuttavia scoperta per puro caso dopo il disastro di Chernobyl.

pianta in controluce

Il meccanismo innescato dai girasoli per liberare la terra dalla radioattività è chiamato “fitorisanamento“. Prendiamo come esempio Chernobyl: dopo l’incidente nucleare del 1986 l’acqua era ricca di isotopi radioattivi del cesio e dello stronzio. Questi due elementi somigliano molto a quelli che la pianta generalmente utilizza per fare la fotosintesi, ossia il potassio e il calcio. A questo punto bisognerebbe chiedersi: tutto ciò che il girasole assorbe dove viene convogliato? A quanto pare il fiore immagazzina e trattiene tutto a livello dello stelo e delle foglie. Ciò si assorbe dunque non permane a livello delle radici, quindi è possibile smaltire il tutto tagliando lo stelo a partire dalla base.

pianta in primo piano

Piantare girasoli si è rivelato estremamente utile per “tamponare” dunque i danni di Chernobyl. C’è tuttavia una condizione limitante– che non può non essere presa in considerazione- anche nella tecnica del fitorisanamento: sembra che questi fiori gialli siano perfettamente in grado di assorbire i residui radioattivi a partire dall’acqua ma non vale la stessa cosa per il terreno. Proprio per questo motivo probabilmente sfruttare i girasoli non è stato decisivo per ripulire dai rifiuti radioattivi la città di Fukushima Dai-ichi, colpita nel 2011. Alcuni ricercatori giapponesi infatti hanno fatto sì che i girasoli ricoprissero tutte le zone colpite e anche le aree circostanti entro un raggio di 30 km.

fiori gialli

La capacità del girasole di assorbire selettivamente alcuni elementi e di concentrarli al proprio interno potrebbe costituire un punto di svolta per risanare le aree colpite dai disastri nucleari. Bisogna tuttavia tenere a mente che utilizzare i girasoli potrebbe essere potenzialmente solo un rimedio. Non costituirebbe la soluzione definitiva per prevenire la diffusione di materiale tossico.

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