Pianta cobra: tutto ciò che dovresti sapere su questa pianta a forma di serpente
La Darlingtonia californica è nota come pianta cobra. Si tratta di una pianta carnivora originaria degli Stati Uniti, in particolare dell’Oregon e della California. Fu scoperta dal botanico William Dunlop Brackenridge nel 1841 proprio in California, sul Monte Shasta. Fu poi il botanico John Torrey a descriverla per la prima volta 10 anni dopo e a dedicarla al politico e naturalista William Darlington, dal quale prende il nome “Darlingtonia“. La parola “californica” indica, come si può intuire, il luogo d’origine. Il nome “pianta cobra” è dovuto invece alla forma delle trappole, che somigliano a un serpente.
La pianta cresce bene nelle torbiere di sfagno in cui sono presenti minerali del gruppo serpentino. Questo tipo di habitat è povero di nutrienti e ricco di metalli pesanti che sarebbero dannosi per quasi tutte le piante, ma non per la pianta cobra. Può formare delle colonie nelle zone di montagna.
Moltiplicazione della Darlingtonia
La Darlingtonia ha una crescita molto lenta e si moltiplica per mezzi di stoloni, cioè rami laterali che si sviluppano da una gemma ascellare vicino al colletto. Ciò consente di formare diversi individui a partire da una sola pianta madre. Per questo motivo è considerata una pianta stolonifera. Inoltre, il polline che produce è compatibile con il suo stesso ovulo, per cui può “autoimpollinarsi” e questo la rende una pianta autofertile.
Morfologia e fisiologia
I fiori hanno dei sepali esterni giallo-verdi e petali violacei non aperti che vanno a formare una capsula. Sulla capsula sono presenti piccoli fori che consentono il passaggio degli insetti impollinatori. L’odore emanato non è molto apprezzato, anzi è piuttosto sgradevole. Essendo carnivora produce delle trappole, cioè degli organi di cattura per gli insetti, dal terzo o quarto anno di vita. Ogni trappola è costituita da foglie modificate, dette ascidi, che le conferiscono la forma di un sacco e un aspetto simile a quello di un serpente. Possono crescere fino a raggiunge i 90 cm d’altezza. Inizialmente nascono in posizione rivolta verso l’interno, man mano che maturano ruotano e si posizionano rivolte verso l’esterno.
La parte che somiglia alla lingua del serpente, generalmente di colore rosso, è ricoperta di peluria che incanala la preda verso il peristoma, ovvero l’apertura della trappola. Al di sopra del peristoma si trova una cupola con zone prive di clorofilla, distribuite in modo molto fitto. Attraverso di esse penetra la luce che confonde gli insetti, i quali, nel tentativo di fuga verso l’alto, cadono nel tubo verticale. Lungo la superficie del tubo è spalmata una sostanza cerosa con della peluria. La zona terminale è quella dedicata esclusivamente alla digestione e per questo è liscia e non presenta peluria. La digestione non avviene tramite l’azione degli enzimi, come accade in molte piante carnivore, ma grazie ai batteri simbionti presenti nel liquido stagnante all’interno della trappola, che trasformano la preda in nutrienti. Le trappole non sono attive nel momento della fioritura