Peperone corno di bue di Carmagnola: un presidio Slow Food da conoscere

Si fa presto a parlare di peperoni nostrani, ce ne sono tantissimi. Oggi, per, vogliamo concentrarci sul peperone corno di bue di Carmagnola, un presidio Slow Food che arriva dritto dritto dal Piemonte (l’areale di produzione, infatti, comprende Carmagnola e i comuni limitrofi, in provincia di Torino) E non stupisce che questo ortaggio arrivi proprio da qui. Carmagnola, infatti, è famosa anche perché propone ben quattro tipi diversi di peperoni:

  • Quadrato, un cubo praticamente con quattro punte
  • Corno o Lungo, dal cono estremamente allungato, chiamato per l’appunto corno di bue in zona
  • Trottola, dalla simpatica forma a cuore
  • Tomaticot, un ibrido tondo e schiacciato che ricorda la forma del pomodoro

Tutto quello che volevate sapere sul peperone corno di bue di Carmagnola

peperone corno bue

Il peperone corno di bue di Carmagnola si presenta come un peperone dalla forma conica e allungata (può superare anche i 20 centimetri di lunghezza), di colore giallo o rosso, molto intenso e vivace. Solitamente ha tre o quattro lobi, similmente a come accade col peperone oblungo delle Americhe.

Se volete cimentarvi nella sua coltivazione, sappiate che necessita di un terreno pianeggiante (dunque non orti in pendenza), con terriccio sabbioso e ricco di limo. Solitamente si semina da fine dicembre a inizio aprile, con trapianto a inizio febbraio. Se invece volete coltivarlo in pieno campo, vi toccherà aspettare maggio.

Solitamente si concima con letame, mentre la raccolta avviene dalla fine di luglio e può andare avanti fino a fine ottobre.

peperoni

Visto che lo scopo di coltivarlo è quello poi di portarlo in tavola, ecco che è bene sapere che il peperone corno di bue di Carmagnola tende ad avere un sapore molto dolce. Presenta una polpa spessa, carnosa e assai consistente, il che lo rende ideale per la conservazione.

Potrete mangiarlo crudo, condito semplicemente con dell’olio extravergine d’oliva. Ma in Piemonte lo si usa tantissimo anche per accompagnare la bagna cauda, arrostito, al forno o anche semplicemente scottato sulla fiamma visto che la pelle esterna si toglie molto facilmente.

Potete poi anche conservarlo sott’olio, sott’aceto o in agrodolce.

Articoli correlati