Pepe, tra storia e coltivazione: ecco tutto quello che dovete sapere su questa spezia
Il pepe è una spezia molto famosa oggi, è infatti molto usato in gastronomia per dare un tocco in più e insaporire varie ricette. Questa spezia era già conosciuta nell’antichità perché veniva usata in campo medico, mentre il suo utilizzo in cucina risale alla Preistoria ed era impiegato soprattutto in India per i baratti.
Storia del pepe
Come è stato già detto, l’uso del pepe risale alla Preistoria ed era considerato un ottimo prodotto da barattare con altre merci. Nel Medioevo era usato soprattutto per coprire il sapore della carne avariata ed era talmente costoso che solo i più ricchi potevano permetterselo. Grazie al suo sapore si usava mescolarlo con il vino o con la birra per fare in modo che queste bevande avessero un gusto migliore. Inoltre, secondo le credenze popolari il pepe era un ottimo antibatterico e dunque molto usato in campo medico.
Per molti secoli il commercio del pepe era in mano agli arabi, in seguito con la fine dell’impero bizantino il suo commercio è stato preso in possesso dalle repubbliche marinare. Nel 1400 invece, il monopolio commerciale era nelle mani dei portoghesi che in seguito lo cedettero a inglesi e olandesi. Da questo momento in poi il pepe non è più una spezia riservata ai ceti più privilegiati, ma tutti possono entrarne in possesso. Oggi i mercati più importanti di questa spezia sono quello di Londra e Singapore.
Coltivazione
Il pepe va coltivato in terreni fertili, ricchi di sostanze organiche e sali minerali, la temperatura ideale per crescere è tra i 25 e 30 gradi, con tasso di umidità basso e luce abbondante. La pianta di pepe vive almeno 20 anni e la raccolta dei frutti avviene prima che questi maturino, cioè quando le bacche diventano rosso scuro. Bisogna raccogliere i frutti con molta cura e quelli che rimangono sulla pianta cadono solo quando hanno finito di maturare. Una volta che il frutto è stato raccolto viene fatto essiccare ed infine avviene l’estrazione del granello di pepe.