Origano: una spezia indispensabile in cucina e in casa
Questa è una delle spezie maggiormente presenti nelle nostre cucine: l’origano. Si tratta in realtà di un genere di piante, l’Origanum che fa parte della famiglia delle Lamiaceae. Qui in Italia abbiamo tre specie, di cui due diffuse lungo tutto l’arco alpino. Stiamo parlando dell’Origanum majorana e dell’Origanum vulgare. Il terzo tipo è rappresentato dall’Origanum onites, noto anche come origano siciliano.
Come usare l’origano in cucina?
In generale l’origano è una pianta erbacea perenne. Alte al massimo 80 centimetri (tranne le forme camefita che arrivano a 30 cm e sono semiarbustive), hanno radici che derivano da un fittone più o meno legnoso. Il fusto può essere ramoso, mentre le foglie sono a forma ovata o lanceolata, di colore verde. I fiori formano spighe con alla base delle brattee viola-porpora o verdi. I petali sono di colore bianco o rosa. Il frutto è rappresentato da uno schizocarpo ovalare di colore marrone.
Per quanto riguarda l’uso, ecco che in cucina è una pianta aromatica assai versatile e molto diffusa in tutta la cucina mediterranea. Lo si usa per insaporire carne e pesce, ma non solo. Per esempio lo si utilizza per condire le insalate (frequente l’uso nelle insalate di pomodoro) e anche la pizza. Solitamente lo si trova in vendita sbriciolato, negli appositi vasetti.
L’origano trova anche uso nella medicina popolare. Ricco di timolo, carvacrolo, proteine, grassi, vitamine e sali minerali, ecco che è usato come:
- antidolorifico
- antisettico
- antispasmodico
- espettorante
- tonico
Dall’origano si ricava poi un olio essenziale molto usato in aromaterapia. L’infuso è utile nella cura della tosse, del mal di testa, dei reumatismi e dei disturbi digestivi.
Da ricordare anche l’uso come repellente contro le formiche. Lo si può usare sia in sacchettini a maglie larghe da appoggiare vicino alle zone della casa infestate dalle formiche o anche diluito in acqua e nebulizzato in tali aree. Se lo piantate nell’orto, ricordatevi che è una pianta mellifera, attira le api che producono un ottimo miele (esattamente come succede con la maggiorana, solo a causa della minor diffusione di quest’ultima, il miele di maggiorana lo si trova mescolato con altri).