Non tutti sanno che le olive nere non sono un prodotto di Madre Natura: ecco spiegato il perché
Siete abituati ad immaginare le olive nere come dei piccolo frutti dal colore uniforme, dalla forma leggermente allungata e dal sapore ben distinguibile. Ciò che le contraddistingue è il fatto che molto spesso non abbiano il nocciolo. Vi stupirà sapere che in realtà questa varietà, se non fosse per l’intervento per l’uomo, non esisterebbe.
Quelle che siamo soliti indicare in maniera del tutto generica come “olive nere”, a differenza di alcune varietà come le taggiasche, sono in realtà delle semplici olive colorate artificialmente. Sembrerebbe infatti che l’industria alimentare aggiunga dei coloranti che forniscono loro la tipica colorazione scura. Ovviamente non c’è da preoccuparsi perché si tratta al 100% di sostanze biocompatibili e che non danneggiano in alcun modo il nostro organismo. Si tratta principalmente di lattato e gluconato ferroso, sali di ferro dell’acido lattico e gluconico.
Questo non vuol dire però che tutte le olive nere che conosciamo contengono un mix di coloranti. Esistono infatti alcune varietà, come per esempio le taggiasche, che dispongono naturalmente una colorazione scura. Queste però a differenza di quelle che chiamiamo “nere” sono molto più difficili da denocciolare e non si prestano particolarmente bene al trasporto. A questo punto vi starete chiedendo quale sia il reale colore che si cela sotto il nero. Le olive che vengono “tinte” nelle industrie di base possono avere più colorazioni. Vanno dal verde, il colore più comune, al rossiccio. I colori non sono mai distribuiti in maniera uniforme sulla superficie dell’oliva a differenza di come accade per la variante artificiale.
Se volete distinguere al supermercato le olive tinte artificialmente dalle nere naturali vi basterà dare un’occhiata alla loro etichetta. Le prime presenteranno tutta una serie di additivi espressi tramite codici alfanumerici come quelli sopracitati.