Non annaffiare mai il basilico in questo modo se non vuoi vederlo marcire
Il basilico è una pianta aromatica simbolo della cucina italiana e della cucina asiatica. Questo esemplare appartiene alla famiglia delle Lamiaceae e il suo nome scientifico è Ocimum basilicum. Prendersene cura non è affatto difficile, tuttavia bisogna prestare attenzione al modo con cui viene annaffiato.
In primo luogo occorre sapere che questa piantina ama crescere sotto la luce del sole, deve infatti essere esposta dalle 6 alle 8 ore al giorno. Sia che la coltiviate in vaso sia che la facciate crescere nel vostro orto o nel vostro giardino deve trovarsi in un terreno ben drenato e con un pH alcalino. L’elemento più importante è costituito dal suo stato di idratazione: il basilico predilige crescere in terreni costantemente umidi e che non creano ristagni. Le annaffiature devono essere quotidiane e abbondanti, specialmente nel periodo estivo. Nelle giornate particolarmente calde si può annaffiare anche due volte.
È importante per di più tenere a mente due cose: non si devono assolutamente bagnare le foglie e soprattutto non si deve ricorrere all’annaffiature quando le temperature sono particolarmente alte. Il calore dei raggi solari tende infatti a far evaporare l’acqua che servirebbe alle piantine. Una pianta disidratata si riconosce dalla forma e dal colore delle foglie. In assenza d’acqua infatti la pianta di basilico entra in una condizione di stress, si colora di marrone, le sue foglie si arricciano e smette di profumare. Al contrario l’eccesso di acqua espone maggiormente il basilico al rischio di ammalarsi. Questo esemplare tendenzialmente espone della muffa grigia sulle proprie foglie quando non è in buone condizioni di salute.
Non esiste una regola aurea da seguire quando si parla di annaffiatura del basilico. Bisogna tenere in considerazione una serie di variabili come per esempio l’età della piantina. Una pianta curata in maniera adeguata si distingue dal suo aspetto e sapore di alta qualità.