Noce di Benevento, una leggenda fra streghe e Sabba

Manca ancora un pochino ad Halloween, ma non è mai troppo presto per cominciare a raccontarci storie di paura avvolti in una copertina e con una bella cioccolata calda in mano. Per questo oggi andremo a vedere cosa si cela dietro la leggenda del Noce di Benevento, fra streghe e Sabba.

La leggenda del Noce di Benevento

noce benevento

Quando si parla del noce di Benevento ci si riferisce a un antico albero di noce assai frondoso (forse anche a più di un noce) che era consacrato al dio Odino e che si trovava, forse, lungo il fiume Sabato, quello che scorre fra Avellino e Benevento. Attorno a questo albero c’era una ricca comunità di Longobardi che si erano stabiliti vicino a Benevento intorno al VI secolo, nelle zone in precedenza abitate dai Sanniti. Questo noce era usato per celebrare riti pagani, con tanto di pelle di capro appeso sui rami e Sabba officiati da streghe.

streghe

Non si sa in realtà dove si trovasse esattamente questo noce e neanche se fosse unico o ce ne fossero di più in zona. In generale il noce in questione doveva essere alto e sempreverde. Quello che è certo è che in zona venivano celebrati riti di diverse religioni da tempi immemorabili:

  • culto di Iside: in epoca romana qui si diffuse il rito di Iside, tanto che Domiziano fece costruire un tempio in onore della dea egizia della magia, moglie di Osiride e madre di Horus. In realtà il culto era assai più complesso di così visto che sui si venerava una dea dal triplice aspetto: Iside, Ecate e Diana
  • riti longobardi: nel VI-VII secolo qui arrivarono i longobardi. In teoria, ufficialmente, questi si erano convertiti al Cristianesimo, ma in realtà continuavano a svolgere riti pagani. Per esempio adoravano una vipera d’oro e il dio Odino. Già all’epoca ai rami dell’albero veniva appesa la pelle di un caprone. Già qui i cristiani dell’epoca collegarono questi riti di origine pagana con credenze relative alle streghe. Anzi: un sacerdote chiamato Barbato accusò i longobardi di idolatria. A seguito di un assedio da parte di Costante II, il duca longobardo Romualdo promise a Barbato che avrebbe rinunciato al paganesimo se il ducato fosse stato salvo. Costante si ritirò, Barbato divenne vescovo di Benevento ed ecco che il sacerdote abbattè l’albero sacro. Ma questa è una leggenda visto che, storicamente parlando, non coincidono le date dei vari regnanti
  • Sabba delle streghe: dai precedenti nascono i presupposti della leggenda delle streghe. La leggenda racconta che le streghe, di giorno uguali a tutte le altre donne, di notte si ungessero petto e ascelle con un unguento per spiccare poi il volo recitando una frase magica, volando su una scopa di saggina. Mentre volavano le streghe diventavano incorporee, preferendo volare nelle notti di tempesta. La leggenda vuole che le streghe spiccassero il volo da un ponte in particolare chiamato Ponte delle Janare. Non cercatelo perché fu distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Le streghe si riunivano sotto il noce per officiare i loro Sabba, riunendo streghe di diversa origine. Alle streghe era ascritto di tutto: orge, incantesimi capaci di provocare aborti o deformità nei neonati, riti coinvolgenti gatti o caproni che in realtà erano spiriti o demoni… Ma c’erano anche scherzi più innocenti fatti da queste streghe: per esempio si diceva che intrecciassero le criniere dei cavalli
maledizione noce

Per quanto riguarda il noce, erano alberi anche sacri a Giove. Da sempre il noce è considerato un albero ambivalente, dai poteri curativi, ma che poteva diventare nocivo. E le noci erano usati per curare l’impotenza e il mal di testa.

A proposito del noce: sapete perché non bisogna dormirvi sotto?

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