Nitrato di potassio: caratteristiche e uso come fertilizzante
Ogni tanto quando parliamo di usare questo o quel fertilizzante, citiamo anche il nitrato di potassio. Lo trovate tranquillamente in vendita sia nei vivai che nei negozi specializzati o suoi principali store online come Amazon (occhio solo a scegliere quello usato come fertilizzante e non quello per la conservazione dei prosciutti!). Ma a cosa serve? Quali sono le sue caratteristiche? E come si usa?
Tutto quello che volevate sapere sul nitrato di potassio
![nitrato potassio](https://www.piantechepassione.it/wp-content/uploads/2025/01/nitrato-potassio.jpg)
Come si evince dal nome, il nitrato di potassio è un fertilizzante che apporta due elementi fondamentali per la crescita delle piante: l’azoto e il potassio. L’azoto sappiamo che serve per la sintesi delle proteine e per la produzione della clorofilla, il che vuol dire che è particolarmente adatto per la crescita del fogliame. Il potassio, invece, interviene in numerosi processi biochimici, aiutando fra l’altro la pianta nella gestione dell’acqua e aumentandone la resistenza agli stress.
Usare il nitrato di potassio come concime è ideale in quanto aiuta la pianta a crescere in maniera sana e più velocemente. Inoltre migliora la qualità dei frutti e aumenta la resistenza a malattie, gelo e siccità. Solo che bisogna evitare di usarne troppo, altrimenti rischiamo di danneggiare la pianta e inquinare l’ambiente.
Dal punto di vista chimico, il nitrato di potassio è una miscela di azoto in forma nitrica e di potassio. Si forma mettendo a contatto l’acido nitrico con la roccia potassica e lo si trova in vendita sia puro che unito ad altri minerali e sostanze come fosforo, calcio e micronutrienti.
In forma liquida, può essere solubilizzato in acqua e ha un pH compreso fra 6 e 6,5. A dire il vero il nitrato di potassio non è la fonte di potassio più concentrata che possiamo trovare fra i vari fertilizzanti. Parlando in percentuali, il nitrato di potassio contiene il 46% di K2O, mentre un solfato di potassio ne contiene il 50-52%, l’idrossido di potassio il 50%, il fosfato monopotassico il 34% e il cloruro di potassio il 60-63%.
Tuttavia, nonostante il cloruro di potassio ne contenga di più, spesso si preferisce usare il nitrato di potassio in quanto non contiene cloro, dannoso per alcuni tipi di colture. A volte lo si preferisce anche all’idrossido di potassio in quanto quest’ultimo ha un pH troppo elevato.
Rispetto ad altri fertilizzanti ricchi di potassio ha anche il vantaggio che è molto solubile. Come svantaggio, però, c’è il fatto che costa di più rispetto ad altri fertilizzanti a base di potassio.
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Spesso, per la sua applicazione, si usa la tecnica dell’applicazione fogliare, in modo da ottenerne un assorbimento diretto e rapido. Il periodo di applicazione e la frequenza, però, variano a seconda del tipo di coltura.
Per esempio, per le verdure a foglia, si consiglia di applicare ogni 15-20 giorni durante tutto il periodo vegetativo. Per le altre tipologie di verdure, invece, andrebbe applicato a inizio fioritura e durante la fase di sviluppo dei frutti. Se avete degli ulivi, applicatelo quando i frutti sono formati e durante la fase di maturazione, mentre sulle viti lo si usa a inizio maturazione.
Avete alberi da frutto? Soprattutto se frutta con il nocciolo e con i semi, si applica durante la formazione dei frutti e prima della raccolta, mentre sugli agrumi si usa durante la fioritura e durante la fase di sviluppo dei frutti. Sulle piante da fiore ornamentali, invece, si ripete ogni 2-4 settimane durante tutta la fase di crescita attiva.