Nasturzio: l’aspetto di questo fiore è bellissimo, ma il suo significato ancor di più

Il nasturzio (Tropaeolum majus) è originario del Perù e si è diffuso principalmente come pianta ornamentale, ma si può utilizzare anche in cucina. Chiamato anche “crescione indiano”, può essere strisciante o rampicante e presenta delle foglie dalla forma arrotondata e dal margine irregolare. I fiori sono campanulati e di diversi colori: rosso, arancione, giallo, talvolta striati. Emanano un profumo simile al miele e attirano facilmente le api e altri insetti impollinatori. I petali hanno un aspetto “stropicciato”.

La pianta attrae anche gli afidi, e sebbene questo possa sembrare uno svantaggio nel caso si coltivi come pianta ornamentale, per via di questa sua caratteristica viene impiegata negli orti per tenere lontani gli afidi dalle colture.

Le foglie del nasturzio sono idrorepellenti. Le gocce d’acqua che precipitano sulla superficie delle foglie non vengono assorbite, e danno il cosiddetto “effetto loto”, come accade appunto col fiore di loto.

In cucina le foglie si aggiungono alle insalate o cotte in padella. Il frutto del nasturzio si impiega spesso come alternativa al cappero. Contiene un elevato contenuto di vitamina C e la maggior quantità di luteina mai riscontrata in una pianta commestibile, che è una sostanza antiossidante e protettiva della vista. Giunse in Europa trasportato in nave dai primi esploratori, per sopperire alla mancanza di vitamina C che causava lo scorbuto ed era molto comune tra i marinai.

Significato del nasturzio

I fiori del nasturzio, per via della forma, ricordano gli elmi. Per questo motivo sono diventati simbolo della lotta. In passato i fiori si incidevano anche su elmi, scudi e spade. Con il tempo il nasturzio ha assunto il significato più generale di forza e resistenza. Si regala ad esempio a chi non si arrende mai davanti alle difficoltà, o a una persona cara che sta affrontando una sfida o intraprendendo un percorso incerto, come simbolo di buon auspicio.

In Sud America il nasturzio si consuma abitualmente e fa parte della cultura culinaria del luogo. È infatti diventato il fiore simbolo della città di Arequipa, in Perù.