Melagrana, misteri e leggende collegati al frutto dell’abbondanza
Un frutto gustoso, bello e particolare dal punto di vista estetico e circondato da tantissimi misteri e leggende. Stiamo parlando della melagrana, intesa come il frutto dell’albero del melograno. Classico frutto autunnale, simbolo di questa stagione insieme alle castagne, all’uva, ai fichi e ai cachi, ecco che la melagrana assume su di sé parecchi significati simbolici che vanno oltre quelli noti a tutti dell’abbondanza e dalla fertilità.
Le magiche leggende che circondano la melagrana
Che la melagrana fosse un frutto di buon auspicio lo possiamo notare che spesso veniva raffigurato nei dipinti fra le mani di donne, incluse la Madonna e la dea Era. C’è anche chi sostiene che la mela della tentazione del giardino dell’Eden fosse in realtà una melagrana.
Nella simbologia, i chicchi indicano prosperità e ricchezza. Ma non solo: indicano anche unione nella separazione, i tanti sono uno.
Troviamo poi tantissimi riferimenti alle melagrane nelle varie mitologie. Partendo da quella greca, dove la melagrana era considerata un simbolo di femminilità, fertilità e maternità, dunque frutto sacro per divinità come Era e Afrodite (si dice che fu Afrodite in persona a pianta il primo albero di melograno sull’isola di Cipro, motivo per cui divenne uno dei frutti a lei sacri).
Secondo un altro mito, la melagrana sarebbe nata dal sangue di Dioniso. Ancora bambino, venne rapito dai Titani su ordine di Era, stanca dei tradimenti di Zeus. Il piccolo Dioniso fu così fatto a pezzi e messo in un calderone a bollire. Una goccia del suo sangue cadde a terra e da lì nacque l’albero di melograno.
Se parliamo di Grecia e melagrana, poi, pensiamo subito al mito di Persefone. Figlia di Demetra, dea delle messi e di Zeus, Persefone venen rapita da Ade che se ne era innamorato. Ade portò Persefone nel Regno dei Morti e qui la fanciulla mangiò incautamente sei semi di melagrana degli Inferi. Il suo fato era decretato: per sei mesi Persefone avrebbe vissuto con Ade, diventato nel frattempo suo marito (Persefone finì con l’innamorarsi di Ade). Questi sei mesi corrispondono all’autunno e all’inverno, quando le messi sulla terra non crescono più in quanto la madre Demetra piange la perdita della figlia.
In primavera ed estate, però, Persefone può tornare dalla madre (su richiesta di Zeus: Demetra, non potendo riavere la figlia, fece smettere di crescere piante e colture. Gli uomini allora chiesero a Zeus di aiutarli in quanto stavano morendo di fame ed ecco nascere l’escamotage dei sei mesi sulla Terra e sei mesi negli Inferi). Quando Persefone torna dalla madre, Demetra è tutta contenta ed ecco che la natura torna a rifiorire.
In questo caso la melagrana assume nuovi significati, fra cui l’amore, la rinascita e la morte.
Passando nella cultura ebraica, la melagrana indica correttezza, onestà e giustizia. Nei testi della tradizione si dice che questo frutto abbia esattamente 613 semi, tanti quanto i precetti morali della Torah. Non a caso, nel libro dell’Esodo le vesti dei Grandi Sacerdoti riportano immagini di questo frutto, mentre nel libro dei Re è scritto che i capitelli del tempo di Salomone a Gerusalemme erano decorati con questi frutti.
Anche la Bibbia parla della melagrana come di uno dei frutti della Terra Promessa.
La melagrana diventa un frutto magico anche nella cultura pagana. Anche qui indica abbondanza e fecondità. Anzi: per i contadini erano un segno di buon auspicio, tanto che ne piantavano sempre un albero nei campi per ottenere buoni raccolti.
Inoltre lanciare a terra una melagrana matura potrebbe essere fonte di importanti rivelazioni. Per esempio, i semi fuoriusciti a seguito di questo lancio si pensava indicassero il numero di figli che una donna avrebbe avuto. Inoltre era anche un frutto simbolo del matrimonio.
A proposito di melagrana e amore: Romeo canta a Giulietta del suo amore proprio sotto un albero di melograno.