Mal del piombo estivo non parassitario: che sintomi causa nelle piante

Quando si parla di malattie delle piante, spesso citiamo il mal del piombo. Si tratta del nome comune dato, in realtà, a una serie di malattie, alcune parassitarie e su base fungina, altre di natura non parassitaria, ma dovute più che altro all’estremo calore estivo. Ed è di quest’ultima forma che vogliamo parlare.

Il mal del piombo estivo: sintomi e cosa fare

mal del piombo

Con il termine di mal del piombo si intende una serie di malattie che potete riconoscere da alcuni sintomi tipici. Le foglie delle piante affette, infatti, tendono a diventare di colore grigio-argenteo, talvolta con sfumature piombo e riflessi metallici.

Questa patologia tende a colpire soprattutto le piante da frutto (chi coltiva le pesche purtroppo la conosce bene), ma talvolta la vediamo anche sulle piante ornamentali. La forma non parassitaria di mal del piombo non è causata solitamente da parassiti o patogeni.

Tende a manifestarsi soprattutto in estate, durante i mesi più caldi dell’anno ed è provocata sia dall’alta temperatura, sia da un’esposizione eccessiva ai raggi solari.

Ne esiste tuttavia una forma provocata anche dalla contestuale azione di parassiti come gli acari. In questo caso, tipicamente, le macchie metalliche o argentate si notano vicino alle punture provocate dagli acari.

In entrambi i casi, però, non si tratta di un grave problema per le colture. Nel primo caso, basterà porre al riparo le piante dalla luce solare troppo intensa. Nel secondo caso, invece, bisognerà utilizzare i previsti antiparassitari per eliminare gli acari.

Foglie di pesco: come utilizzarle

Ben più grave, invece, la forma parassitaria precoce, quella che colpisce le piante a inizio primavera e che è causata dal fungo Chondrospetereum purpureum. In questo caso prima le foglie si riempiono di macchie argentate, poi si formano delle bolle con deformazione della foglia e infine le foglie rimangono piccole. A lungo andare ciò causa la morte della pianta, anche perché la malattia si diffonde anche a rami, tronco e radici, causando la necrosi dei tessuti.

Purtroppo questa malattia, che tende a prediligere i terreni acidi e che attacca le piante soprattutto dopo la potatura, non ha cura. Il che vuol dire che causa gravi danni all’agricoltura. Fra l’altro un paio di anni fa è stato segnalato il primo caso di contagio umano da parte di questo fungo.

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