L’Uva, miti e leggende per un frutto divino
Numerose ed intriganti sono le leggende che circolano sull’ uva. Questo frutto nasconde da sempre un certo alone di mistero. Infatti è carico di simbolismo e dalle radici molto antiche, è uno tra i frutti più ricercati della stagione autunnale. Non è un fatto che raggiunga la sua maturità proprio in questo periodo dell’anno: ha la funzione di prepararci al freddo invernale. Ha numerose proprietà antivirali, antibatteriche, depurative e diuretiche. Non solo migliora la circolazione e stimola il sistema immunitario, ma è anche un vero e proprio piacere da gustare nelle giornate autunnali.
Oltre tutti i benefici che apporta all’organismo, l’uva è il frutto da cui nasce una bevanda alcolica inebriante a molto amata: il vino. Anche il vino, insieme alla vite e all’uva, è protagonista di molte leggende. In passato lo si considerava alla stregua del nettare degli dei, è da sempre apprezzato sia per il suo gusto deciso sia perché inebria lo spirito. Anche il processo stesso della vendemmia si considera per molti un momento di unione, così come bere un bicchiere di vino un momento di piacere e condivisione.
Secondo la leggenda in origine le viti non facevano frutti. Un giorno, un contadino che possedeva una bella vite molto rigogliosa, decise di potarla, in modo che anche alle altre piante potessero godere della luce del sole. La vite, spogliata delle sue foglie si intristì e iniziò a piangere. Si presentò sul campo un usignolo e per consolarla decise di mettersi a cantare.
Il canto dell’usignolo era così dolce e confortevole che persino le stelle si commossero, decisero quindi di donare un po’ della loro energia alla vite ferita. Come per magia, la vite riprese a vivere e quelle lacrime amare si trasformarono presto in dolci frutti. Così, secondo quanto si racconta nella leggenda, sarebbero nati i primi grappoli d’uva della storia.