Le arachidi coltivate in casa hanno tutto un altro sapore: ecco una pratica guida che spiega come averne un’infinità

Forse non lo sapevate ma i giardinieri hanno svelato l’esistenza di un metodo del tutto “green” per coltivare le piante di arachidi in casa. È possibile avere sempre una scorta di queste deliziose pepite e al tempo stesso essere eco-sostenibili riutilizzando contenitori di plastica che altrimenti verrebbero buttate.

frutta secca

Seguendo passo dopo passo tutto ciò che è riportato in questa guida a breve potrete gustarvi le deliziose arachidi fresche “homemade”. Iniziamo col parlare dell’occorrente: è necessario procurarsi dei contenitori di plastica di dimensioni medio-grandi, noccioli di arachidi, terriccio di qualità, compost, fertilizzante e un annaffiatoio. La cosa più importante da fare è scegliere in maniera oculata i contenitori che dovranno ospitare le vostre piantine. Devono essere profondi almeno 30 cm e soprattutto devono avere dei fori sul fondo. Questi ultimi saranno necessari a garantire un buon drenaggio e ad evitare l’eventuale formazione di ristagni d’acqua.

piante con radici

Il passaggio successivo consiste nell’inserire il terriccio arricchito con sostanze nutritive. Per quanto riguarda la scelta dei semi occorre acquistarne di alta qualità in un negozio specializzato. Questi, prima di essere inseriti nel terreno, devono essere lasciati in acqua per qualche ora per favorire il processo di germinazione. È fondamentale che i noccioli di arachidi si trovino ad una profondità di 10 cm nel terreno. All’interno dello stesso contenitore è possibile inserire ovviamente più semi, l’importante è che si trovino minimo a 15 cm di distanza l’uno dall’altro. Il terreno deve mamtenersi costantemente umido e le piantine devono essere esposte alla luce solare per almeno 6-8 ore al giorno.

arachidi con noci e pistacchi sul tavolo

Capirete di aver svolto un lavoro eccellente quando vedrete le prime piantine spuntare fuori dal terreno. La pianta delle arachidi dà alla luce dei graziosi fiori gialli che col tempo si trasformano in dei “chiodini”, ossia degli steli destinati a dar vita alle future arachidi. Il momento della raccolta arriva quando le foglie iniziano ad appassire e gli steli ad ingiallirsi.

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