La secchezza nell’aria non sarà più un problema: ecco quali piante comprare per la propria casa
Spesso l’aria delle propria casa tende a far accumulare umidità con conseguente formazione di muffa sulle pareti. Cosa succede però se si presenta la condizione opposta? Respirare aria secca non fa bene alla propria salute e a quella delle persone che vivono sotto lo stesso tetto. Tra le cause principali della formazione di questa condizione ci sono i riscaldamenti che siamo soliti attivare in inverno, quando le temperature scendono precipitosamente.
Una dei principali sintomi che si manifesta quando le persone in casa inalano aria non sufficientemente umidificata è la tosse. L’aria secca infatti tende a infiammare le mucose, che fanno rispondere al corpo in questo modo. Quando l’umidità non supera il 40 o il 50% possiamo munirci di umidificatori per cercare di ovviare a questo problema oppure possiamo ricorrere ad un asso nella manica: Madre Natura. Esistono infatti delle piante che possono ripristinare una concentrazione adeguata di vapore acqueo nell’ambiente in cui viviamo.
In primis abbiamo le succulente, ossia tutte quelle piante che immagazzinano acqua all’interno dei propri tessuti e che più comunemente indichiamo come “piante grasse”. Che tipo di contributo possono dare questi esemplari all’aria della nostra abitazione? La loro capacità di tenere in equilibrio la concentrazione di acqua tra l’interno e l’esterno consente loro di essere perfette per tutti quei posti che necessitano di vapore acqueo nell’aria. Un’altra piantina con una buona capacità di traspirazione è il ficus, fondamentale per rimettere in circolo l’acqua che assorbe solitamente dal terreno. Il ficus oltre ad essere utile è perfetto per abbellire gli spazi interni.
La terza pianta in elenco è la sansevieria, di origini tropicali. Si rivela perfetta per chi non ha il pollice verde e soprattutto non vuole munirsi di mille macchinari per ripristinare un corretto tasso di umidità nelle proprie stanze. La sansevieria non tollera gli ambienti umidi e richiede un’annaffiatura non abbondante: una volta a settimana d’estate e ogni 14 giorni nei mesi invernali.