La Pianta pipistrello: eri a conoscenza della sua esistenza? Cosa c’è da sapere
Viene chiamata Pianta Pipistrello o Fiore del diavolo, ma il suo nome botanico è Tacca chantrieri. Le sue origini trovano ambientazione nelle zone tropicali dell’Asia Sud-Orientale, pertanto non è molto facile coltivarla in un ambiente che non offra il calore e l’umidità tipici del suo habitat naturale. Scopriamo insieme le sue caratteristiche e le cure di cui necessita.
Tacca chantrieri: le caratteristiche distintive
La Tacca chantrieri è una pianta ricca di mistero, il cui aspetto può essere considerato affascinante, oppure, al contrario, piuttosto inquietante. Non passa certo inosservata, specie se coltivata in appartamento, e spesso viene usata come ornamento in occasione della festa di Halloween.
Il soprannome Pianta pipistrello deriva dal fatto che il suo fiore è davvero molto singolare, in quanto la sua forma ricorda proprio quella di un piccolo chirottero. Si tratta di un’infiorescenza di colore nero-violaceo, caratterizzata da 5 petali raccolti in grappoli e 4 brattee centrali scure che formano delle ali simili a quelle di un pipistrello.
Ogni fiore presenta un gambo caratterizzato da lunghi filamenti di colore viola che creano una coda simile a una stella cadente. Le foglie, di un bel verde brillante, sono lucide e presentano evidenti venature.
In Polinesia, il rizoma amidaceo di questa pianta viene utilizzato come alimento, ma siccome a
volte assume un sapore piuttosto amaro, viene spesso rimpiazzato dalla patata dolce. La medicina
popolare cinese usa le radici della Tacca nel trattamento dell’ipertensione, dell’ulcera gastrica,
dei disturbi epatici e per lenire le ustioni.
Alcuni consigli per la cura della Pianta pipistrello
La cura e la manutenzione della Pianta pipistrello richiedono una certa esperienza nell’ambito del
giardinaggio. A tal proposito, è importante preservarla dalle temperature rigide, ma anche dal sole
bruciante. Una soluzione potrebbe essere quella di collocare la Tacca in una serra riscaldata,
senza esporla direttamente alla luce dei raggi solari.
Questa pianta richiede la presenza di un terreno ricco di torba che le garantisca la giusta umidità,
prediligendo le zone ombreggiate, ma luminose. Il trapianto può essere effettuato a partire dai
mesi primaverili e fino al termine dell’Estate, premurandosi di concimare il substrato con un
fertilizzante per piante fiorite. Per il rinvaso è consigliabile scegliere un contenitore del diametro di
10 – 20 cm circa.
La pianta necessita di innaffiature regolari nei periodi più caldi, avendo cura di ridurle nella
stagione invernale. È fondamentale evitare la formazione di dannosi ristagni idrici, che potrebbero
favorire l’insorgenza di muffe, causando anche il marciume radicolare. È necessario, dunque, mantenere il giusto equilibrio, garantendo alla pianta le condizioni ottimali, con un terriccio umido, ma non impregnato e utilizzando preferibilmente l’acqua piovana o distillata. Il cloro presente in quella del rubinetto potrebbe, infatti, danneggiarla.