La pianta del gombo: caratteristiche e coltivazione delle insolite “dita di dama”
La pianta di cui vogliamo parlare oggi è poco conosciuta, motivo per cui è davvero importante parlarne. Ci riferiamo ovviamente alla pianta del gombo, un vegetale che è molto facile trovare nei paesi tropicali e in quelli in cui il clima è sempre caldo. Ecco cosa sappiamo!
La pianta del gombo: qualche curiosità
La pianta del gombo, anche nota con il termine di Okra, nasce nel sud est asiatico e si trova con grande semplicità anche in tutti i paesi tropicali. Proprio per questa ragione non è poi così difficile annoverare l’uso di questo frutto nelle varie cucine, tra cui spicca senza dubbio quella indiana.
Questo vegetale produce dei frutti davvero molto particolari e allungati, i gombi o dita di dama proprio per la loro forma così unica e speciale. A vederlo può quasi essere paragonato ad un peperone, anche se il gusto è del tutto diverso.
La pianta è di tipo perenne e cresce per svariati metri di altezza mentre le foglie diventano spesso molto grandi e larghe. Sono poi presenti dei piccoli fiorellini che posso essere di colore viola, rosso, bianco e giallo. La loro particolarità è quella di aprirsi al mattino e chiudersi con l’arrivo del pomeriggio.
Come coltivare il gombo?
Il gombo è una pianta molto particolare che, a causa delle sue esigenze, non potrebbe mai sopravvivere in un paese freddo. Ha sempre bisogno di almeno 20°C per crescere e sopravvivere in maniera ottimale. In qualche regione del Sud Italia è possibile trovare qualche esemplare di questa pianta.
Chi la coltiva, solitamente, prende come esempio altre piante tra cui la zucca e il melone. Il gombo riesce inoltre a tollerare la siccità e deve essere esposto in un’area dove sia sempre presente il sole. Si consiglia di piantare questo vegetale in un terreno soffice e ricco di minerali, mentre non bisogna mai esagerare con l’irrigazione della stessa, evitando il ristagno.