La pianta del ghiaccio: coltivazione, caratteristiche e consigli per giardini e terrazzi fioriti
Lampranthus spectabilis: è questo il nome botanico della Succulenta, più comunemente nota come pianta del ghiaccio. Si tratta di un genere particolare di pianta grassa di cui fanno parte circa 150 esemplari. Ecco tutto ciò che sappiamo di questo cespuglio coloratissimo.
La pianta del ghiaccio: ecco com’è fatta e come coltivarla
La pianta del ghiaccio è originaria delle zone aride dell’Africa Meridionale ed è facilmente distinguibile per i suoi fiori variopinti che ricordano molto le margherite. Questi, nel periodo primaverile, ci offrono uno spettacolo meraviglioso, regalandoci un’esplosione di colori che va dal rosa, al viola, al rosso, all’arancio, al giallo.
Le foglie, di colore verde-blu e piuttosto carnose, possono essere triangolari o cilindriche. Alcuni esemplari di Lampranthus assumono un portamento strisciante, altri tipi, invece, diventano cespugliosi.
Questa Succulenta, le cui dimensioni e forma variano a seconda della specie, regala la massima fioritura se coltivata in terreni asciutti, esposti al sole e non troppo fertilizzati.
In condizioni opposte la produzione di foglie supera abbondantemente quella dei fiori. La coltivazione in vaso prevede l’utilizzo di contenitori di circa 15 cm da interrare all’aperto verso fine Aprile e da rimuovere in Autunno. Le piante crescono molto velocemente, ma non possono essere rinterrate nel successivo periodo primaverile.
La pianta del ghiaccio: curiosità e cura
Il nome Lampranthus deriva dal greco lampros, che vuol dire splendente, e anthos che significa fiore. Con i loro colori vivaci queste succulente ornano davanzali, terrazzi, aiuole e giardini rocciosi, donando una nota di allegria all’ambiente di collocazione.
La pianta del ghiaccio predilige le temperature miti, preferibilmente tra i 15 e i 18°C. Si tratta, infatti, di un esemplare che non tollera il freddo e, per questo motivo, è fondamentale controllare che le condizioni termiche non siano inferiori ai 5 – 6°C. Per quanto riguarda le innaffiature, non bisogna esagerare, anzi è consigliabile attendere che il terriccio sia asciutto prima di procedere con l’irrigazione.
Questo discorso vale per il periodo Primavera-Estate. In Autunno e in Inverno, invece, è meglio interrompere l’irrorazione, tenendo conto del fatto che il Lampranthus entra in fase vegetativa. La pianta va concimata ogni 3 settimane, utilizzando un fertilizzante ricco di micro elementi, molto utili per il suo corretto accrescimento. Non è necessario potarla, ma è consigliabile rimuovere i fiori appassiti.