La melanzana bianca, un ortaggio dal sapore delicato
Non tutti sono a conoscenza del fatto che le melanzane che consumiamo abitualmente non sono solo violacee. Esiste infatti una rara variante della melanzana comune che è interamente bianca. Cosa ha di particolare questo curioso ortaggio oltre al colore? Scopriamolo insieme.
Questo esemplare color avorio è un prodotto della terra perfetto per chi è amante dei sapori delicati e non apprezza le leggere note amare tipiche della melanzana. La sua morbidezza al palato non deve però farci immaginare che si tratti di un alimento senza carattere. Chi abitualmente consuma melanzane bianche sa perfettamente che, oltre ad avere un gusto tenue, sono appena piccanti. Si tratta inoltre di un alimento ipocalorico, perciò perfetto per chi deve seguire un certo tipo di regime alimentare. Ha pochi semi, una polpa non molle e una buccia molto liscia al tatto.
Veniamo alla sua storia. Numerose persone attestano che la pianta della melanzana bianca abbia origini antichissime (o che quantomeno le abbia il suo antenato). Predilige i climi caldi e si sospetta anche per questo motivo che provenga dalla Turchia. Si dice che venissero considerate cibo sacro dagli antichi egizi e che in terra anglosassone siano presenti da tempi immemori. In inglese, per via del suo aspetto simile a quello di un uovo, vengono chiamate proprio “eggplants“. Oggi sono quasi introvabili, specialmente nei reparti ortofrutta dei supermercati. Quindi perché non informarsi meglio sulle caratteristiche di questa pianta e iniziare a coltivarne una?
Mangiare melanzane bianche apporta molti benefici al nostro corpo. Queste infatti hanno un profilo nutrizionale quasi invidiabile! In primis è una perfetta alleata per il corretto funzionamento del fegato, uno degli organi più importanti del nostro corpo. È ottima per prevenire l’ittero, una patologia che si presenta specialmente negli anziani e che è caratterizzata dal massivo accumulo di bilirubina. È infine un alimento di carattere antinfiammatorio, depurativo, diuretico e combatte il tanto temuto colesterolo “cattivo”.