La mela cotogna, un viaggio nel passato
La mela cotogna con la sua forma curiosa ricorda un ibrido tra mela e pera ma non ha niente a che vedere con questi frutti. L’albero da cui questo questa spunta fuori è il cotogno, che produce frutti di forma irregolare e di colore giallo vivace. Si tratta di uno degli alberi da frutto più antichi conosciuti all’uomo. Pare addirittura che fosse coltivato già da Greci e Babilonesi. Per questo motivo compare spesso nelle rappresentazioni della mitologia greca: le mele cotogne sono proprio tra i frutti scambiati tra le divinità.
Una storia antica, quella della mela cotogna, che per lungo tempo non venne consumata con piacere per via del suo sapore molto aspro anche ad avvenuta maturazione. Gli impieghi di questo frutto nel corso del tempo sono stati comunque tantissimi: da profumatori per armadi di casa, soprattutto nelle famiglie contadine, a ingredienti per decotti curativi, fino a preparazioni come quella della “cotognata“. Tra le testimonianze del passato legate alla mela cotogna vi sono anche quelle che ne raccontano l’utilizzo come rimedio curativo. Da tempi antichi fino al Medioevo e al Rinascimento, i medici consigliavano di assumere il succo delle mele cotogne contro i disturbi intestinali.
A questo punto non resta che chiedersi: come possiamo utilizzare le mele cotogne in cucina? Che proprietà ci sono dietro a questo frutto? Esistono molte ricette per dolci a base di mela cotogna, tuttavia bisogna sempre tenere bene a mente che è molto acida. Solitamente se ne consiglia l’impiego dopo averla cotta insieme ad acqua e zucchero.
La qualità principale della mela cotogna è la ricchezza di pectina, un polisaccaride ad azione gelificante e con proprietà stabilizzanti. Grazie a queste sue caratteristiche, la pectina favorisce il controllo della glicemia e dei livelli di colesterolo nel sangue. Per questo motivo la mela cotogna può essere considerata un validissimo alleato nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.