La chiamano falsa orchidea: ecco come coltivare questa bellissima pianta
La falsa orchidea è così chiamata per via della somiglianza alle orchidee. In realtà si tratta della Neomarica gracilis, una pianta appartenente a una famiglia del tutto diversa, le Iridaceae. Altri nomi con cui è conosciuta sono “giglio da passeggio” o “iris che cammina”.
È nativa dell’America centrale e meridionale. Presenta foglie allungate a forma di spada, è una rizomatosa e i fiori emanano un profumo leggero e delicato. Durano solo un giorno ma continuano a sbocciare durante il periodo della fioritura, che avviene in primavera. La colorazione prevalente è bianca nei petali esterni, i petali interni sono blu striati di bianco e al centro ci sono macchie con striature gialle e marroni. La falsa orchidea è nota per la sua tendenza a collassare sul terreno una volta cresciuta, strategia che utilizza per attecchire e diffondersi nelle zone circostanti, e che probabilmente le è valso il nome di “iris che cammina”.
I consigli degli esperti per coltivarla con successo
La Neomarica gracilis può essere coltivata come pianta d’appartamento in vaso o in giardino come pianta da esterno, soprattutto vicino a laghetti o corsi d’acqua. Rispetto alle orchidee la coltivazione è molto più semplice. Cresce nei climi caldi e umidi in zone ombrose o in penombra, l’esposizione ai raggi solari deve essere solo parziale. Nel corso della giornata può tollerare fino a circa 6 ore di luce solare diretta. La temperatura minima non dovrebbe mai scendere sotto gli 8-10° C.
Per una crescita ottimale bisogna fornire regolarmente acqua, con una frequenza tale da non far asciugare mai completamente il terreno e mantenerlo umido. Le innaffiature devono essere abbondanti, se vedete l’acqua in eccesso che fuoriesce dai fori di drenaggio del vaso, state innaffiando correttamente. Si consiglia di utilizzare un terricio drenante per evitare che l’acqua ristagni, sabbioso e con aggiunta di torba e materia organica. Se coltivata in giardino, bisogna regolare le innaffiature in base alla vicinanza a una eventuale d’acqua e alla frequenza delle piogge. L’acqua, a temperatura ambiente, andrebbe distribuita direttamente sul terreno e non dall’alto, per non danneggiare le foglie. Il fabbisogno idrico varia in base alla fase di crescita: se la pianta è molto giovane o è stata appena trapiantata, necessita di un quantitativo di acqua leggermente maggiore.
Il metodo migliore per concimare questa pianta prevede l’utilizzo di un concime granulare o in pellet, da distribuirle intorno, dopo aver inumidito il terreno. La concimazione va iniziata in primavera, quando la pianta entra in una fase di crescita attiva dopo il riposo vegetativo invernale.