Kokedama: la pianta volante che arriva dal Giappone
Col il termine Kokedama si intende un metodo di coltivazione originario del Giappone che risale circa al 1600. Può essere confuso con un bonsai mini o volante ma c’è una grande differenza fra loro: il Kokedama non ha il vaso! Ecco svelato di cosa si tratta e come si fa per realizzarli.
La scelta di coltivare un Kokedama è perfetta per chi ama creare nelle proprie stanze dei motivi decorativi particolari e diversi dalle solite piante viste e riviste; hanno un potere scenografico: mix tra giardinaggio e design. Letteralmente il nome vuol dire “palla di muschio” poiché Koke vuol dire muschio e dama sta per sfera.
Caratteristiche del Kokedama: come crearlo e curarlo
Una pianta Kokedama può avere delle necessità che variano a seconda del tipo di pianta. In realtà questa tecnica di coltivazione non cambia totalmente le esigenze della pianta ma alcuni aspetti sono da valutare. Temperatura ed esposizione al sole restano invariati, quello che cambia è l’irrigazione poiché la sfera di muschio va immersa in acqua dai 5 ai 10 minuti massimo. In questo modo ci sarà l’assorbimento dell’acqua di cui ha bisogno, senza esagerare.
È possibile creare un kokedama fai da te, ma implica una lavorazione completa e attenta. Innanzitutto bisogna scegliere la varietà e informarsi sulle sue esigenze generali. In base alle sue radici si sceglie il diametro della “palla” di muschio. Il fango va mischiato ad un altro componente argilloso, drenante e si crea un unico composto. In questo modo non sarà necessario usare un vaso. Si realizza un rivestimento di muschio che ha la funzione anche decorativa.
Il ciclo vitale in generale non è molto diverso da una classica pianta, ma ci sono fasi che necessitano di maggiori attenzioni e manutenzione. Ci sono varietà che preferiscono ambienti interni e altri esterni. Tutte però devono essere ben protette dalle condizioni atmosferiche.