Il Tulipano: descrizione, storia e coltivazione
ll Tulipano, (genere Tulipa), genere di circa 100 specie di erbe bulbose della famiglia dei gigli (Liliaceae), è originario dell’Asia centrale e della Turchia. I tulipani sono tra i fiori da giardino più popolari e nel corso dei secoli gli esseri umani hanno sviluppato e coltivato numerose varietà di questo splendido fiore. La coltivazione di questo fiore iniziò probabilmente in Persia (Iran) nel X secolo e divenne un simbolo dell’Impero Ottomano.
Ma poi la loro coltivazione si diffuse in maniera esponenziale in tutto l’occidente, arrivando anche fino al nord Europa. La frenesia speculativa sui tulipani nei Paesi Bassi nel 1633-37 è oggi nota come Tulip Mania. Il tulipano produce due o tre foglie spesse di colore verde-bluastro, raggruppate alla base della pianta. I fiori, generalmente solitari e a forma di campana, hanno tre petali e tre sepali.
Gli stami sono sei e l’ovario trilobato termina con uno stigma sessile trilobato. Il frutto è una capsula con molti semi. Molti tulipani da giardino possono essere propagati solo dai loro bulbi squamosi. I fiori dei tulipani sono disponibili in un’ampia gamma di colori, ad eccezione del blu vero, dal bianco più puro a tutte le sfumature del giallo e del rosso, fino al marrone e al viola più intenso, quasi nero. Da numerose specie e ibridi sono state sviluppate quasi 4.000 varietà orticole.
Esistono diversi schemi di classificazione basati sul periodo di fioritura, sulla forma del fiore e sulle dimensioni della pianta. Tra i tulipani che compaiono più presto in primavera ci sono i tipi precoci a fiore singolo e a fiore doppio.
I tulipani che fioriscono a metà stagione sono i Mendel e i Darwin. I tulipani a fioritura tardiva sono la classe più numerosa, con la più ampia gamma di abitudini di crescita e colori. In genere, i tulipani a tinta unita si definiscono “autocolorati”, mentre i fiori striati “spezzati”. Il fenomeno delle striature di colore nei tulipani è dovuto a un’infezione virale innocua che provoca la scomparsa dell’autocolore in determinati schemi zonali, lasciando trasparire il colore di fondo bianco o giallo del fiore in striature irregolari.