Il genepy è una spezia? No, è un liquore a base di artemisia
In molti pensano che il genepy o genepi sia una spezia o una pianta aromatica. Ma non è così. In realtà è un liquore tipico del Piemonte e della Valle d’Aosta che si ricava dalla macerazione in alcol dell’artemisia alpina. Come liquore è molto antico ed è spesso utilizzato come digestivo a fine pasto. Ma come si produce il genepy? E che caratteristiche ha?
Dall’artemisia al genepy
Tutto origina da una pianta, l’artemisia, appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Esistono parecchie specie di artemisia, ma quelle utilizzate per produrre il genepy sono quelle che crescono in territorio alpino. Fra di esse ricordiamo:
- Artemisia absinthum
- A. alba
- A. atrata
- Artemisia campestris alpina, borealis e campestris
- A. chamaemelifolia
- A. genipi
- Artemisia glacialis
- A. dracunculus
- A. lanata
- Artemisia umbrelliformis umbrelliformis e eriantha
- A. vallesiaca
- A. verlotiorum
- Artemisia vulgaris
L’artemisia è una pianta spontanea che cresce lungo tutto l’arco alpino al di sopra dei 2000 – 2.500 metri di altezza sul livello del mare. La potete scorgere fra le rocce, sulla ghiaia e anche nei pascoli sassosi.
Dai fiori tipicamente giallastri, ecco che il genepy si produce a seguito dell’infusione per lunghi periodi in una soluzione idroalcolica a freddo oppure tramite distillazione dell’infuso degli steli fiorali del genepy nero o Artemisia spicata e del genepy bianco o Artemisia umbelliformis. Il tutto richiede l’aggiunta di uno sciroppo di zucchero.
Si ottiene così un liquore con una gradazione alcolica che va dai 30° ai 42°. Il Genepy ha notevoli proprietà aromatiche, con funzioni digestive, stimolanti, neurotoniche, balsamiche e cicatrizzanti.
Ricordiamo anche che nel 2012 il Genepi del Piemonte ha ottenuto il riconoscimento come indicazione geografica, seguito successivamente nel 2014 dal genepi delle Alpi e nel 2020 dal Genepi della Valle d’Aosta.
Da non confondere il genepy con l’assenzio, un distillato che si ricava da un altro tipo di artemisia, l’Artemisia absinthium.