Il Gelsomino, il significato dietro al suo nome e la sua simbologia: scopriamo insieme cosa narra la leggenda
Il nome di questo splendido fiore che tutti conosciamo, ha un’etimologia abbastanza incerta. Si pensa che il termine Gelsomino, possa risalire addirittura al Persiano: Yasamin. Ma con il tempo il sostantivo originario si sovrappose al sostantivo gelso, dando origine alla parola che è entrara nell’uso comune di tutti i giorni. La maggior parte dei gelsomini ha rami rampicanti senza viticci.
I fiori, di colore bianco, giallo o raramente rosa, sono tubolari e hanno una forma svasata, lobata e simile a una girandola; sono state sviluppate alcune varietà a fiore doppio. Le foglie possono essere sempreverdi o decidue e di solito sono composte da due o più foglioline, anche se alcune specie hanno foglie singole. Nella maggior parte delle specie il frutto è una bacca nera a due lobi.
Il gelsomino si coltiva anche per l’essenza, profumatissima e raffinata. l’olio essenziale si estrae dai petali, che preservano l’essenza all’interno di alcune sacche epidermiche che si trovano all’interno del fiore. Si tratta di una pianta estremamente benefica, che si utilizza anche per scopi fisioterapeutici. Si utilizza anche per combattere sintomi legati al mal di gola o alla raucedine. Un’antica leggenda popolare narra che il potere del gelsomino sia tale da estirpare invidia e gelosia dalle persone che ne soffrono. Ancora, secondo la tradizione, il gelsomino aiuterebbe ad assumersi le proprie responsabilità e a divenire consapevoli di come si agisce e ci si comporta.
Secondo una credenza araba piuttosto antica, il paradiso sarebbe pervaso da fiori di gelsomino. Non a caso, il fiore si utilizza molto spesso nell’iconografia come simbolo di amore divino. Un tempo il gelsomino simboleggiava l’immortalità. Mentre, in Spagna si pensa che questo fiore sarebbe il simbolo della sensualità femminile. Il colore bianco dei fiori di gelsomino indica affetto ed amore, il rosso indica il desiderio, mentre il giallo la felicità.