Il gelso, una pianta amata dai bachi da seta e non solo
L’albero dalla chioma d’oro, noto più comunemente come gelso, è una pianta che in passato era famosa per via delle sue bacche. Le foglie di queste piante erano il pasto preferito dei bachi da seta e sono il vero segreto della lucentezza e della morbidezza di questo materiale pregiato. Si tratta infatti di un arbusto originario dell’Asia, continente che migliaia di anni fa ha serbato nel suo grembro i primissimi produttori di seta. Se noi però non possiamo consumare le folgie del gelso possiamo dal nostro canto mangiarne i succosi frutti.
Il successo riscosso dagli alberi di gelso non si è limitato solo all’Asia ma si è espanso a macchia d’olio in tutto l’Occidente. Ovidio nel mito di Piramo e Tisbe racconta che i frutti del Gelso si sarebbero tinti del sangue dei due giovani innamorati, che erano soliti incontrarsi sotto la grande ombra di un albero dai frutti “bianchi come la neve”. Questo ci testimonia che il gelso è una pianta molto antica. Sia i Greci che i Romani infatti coltivavano questa pianta nei propri giardini sia per scopi medicinali che per fini puramente estetici.
I frutti del gelso possono assumere due colorazioni differenti a seconda della specie. Infatti noi conosciamo sia il Gelso bianco, le cui candide bacche appunto si citano nell’Eneide grazie a Ovidio, e il Gelso nero. Con queste more dalla forma allungata si possono realizzare infusi, marmellate e deliziosi liquori. Questi ultimi si realizzano lavorando frutti ben maturi e sono degli ottimi digestivi. Attenzione però quando si usano i gelsi neri: il loro succo è talmente scuro che eventuali macchie sui vestiti sono impossibili da togliere! Se ci si sporca accidentalmente con le more di gelso non esiste lavanderia che regga.
Coltivare un albero di gelso è estremamente semplice, gli unici requisiti che questa pianta richiede sono spazi ampi, posizioni soleggiate e poco vento. Per crescere impega circa 10 anni ma l’attesa viene adeguatamente ripagata. Le more di gelso godono infatti di proprietà analgesiche, antibatteriche, digestive, diuretiche, intinfiammatorie, antianemiche, antiossidanti e possono essere mangiate da chi soffre di diabete.