Il Garofano dei poeti: cura, coltivazione e significato
ll Garofano dei poeti, è una pianta erbacea perenne, caratterizzata da steli dritti e foglie lunghe e appuntite. I fiori, che crescono a mazzi, possono essere di diversi colori: rosa, rossi, bianchi e, in alcuni casi, striati. Vediamo insieme come coltivarli, scoprendo anche qualche piccola curiosità sul
significato del nome.
Garofano dei poeti: ecco come prendersene cura
Il Garofano dei poeti tollera molto bene anche il freddo, pertanto può essere coltivato fuori senza cure specifiche, poiché si auto semina molto facilmente. Qualora si decida di coltivarlo sul terrazzo di casa, è bene prendere qualche precauzione, perché la pianta non è molto resistente al vento.
Si tratta di un arbusto biennale che fiorisce prevalentemente in Primavera e in Estate, dopo il primo anno. Alcuni sostengono che questo meraviglioso spettacolo possa iniziare anche nel mese di Marzo per protrarsi fino al periodo autunnale.
Pur preferendo un’esposizione soleggiata, nei periodi più caldi il Dianthus barbatus, nome botanico della pianta, va collocato in una zona di mezz’ombra per evitare il contatto diretto con i raggi solari. È consigliabile utilizzare un terriccio ricco di sostanze organiche, misto a sabbia e foglie e ben drenato, evitando fertilizzanti ad alto contenuto di azoto, che impedirebbe la fioritura dei garofani. Le innaffiature devono essere regolari nel periodo estivo, evitando di esagerare soprattutto in
Inverno.
Dianthus barbatus o garofano dei poeti: perché si chiama così?
Nel linguaggio dei fiori il garofano esprime diversi sentimenti: quello rosso simboleggia la passione, quello giallo il disprezzo, quello bianco la fedeltà e la purezza. Nella variante viola, invece, indica antipatia.
Dianthus è il nome scientifico del garofano, mentre il termine barbatus indica la tipologia detta
“dei poeti”. I due vocaboli, in greco, significano fiore di Giove, mentre il nome attuale deriva dal
fatto che questi fiori, anticamente, simboleggiavano la poesia. Secondo un antico mito, i garofani sarebbero nati dalle lacrime di un pastore innamorato di Diana, Dea della caccia, ma non ricambiato. I Cristiani, invece, pensano che siano nati dalle lacrime della Madonna ai piedi della croce di suo figlio Gesù.
Il Garofano dei poeti è noto anche come Sweet William, in onore di William Augustus duca di
Cumberland, che nel 1746 fu a capo delle truppe inglesi durante la battaglia di Culloden contro i
Giacobiti. Ecco perché il fiore rappresenta uno dei rarissimi esemplari che simboleggiano la mascolinità,
probabilmente riconducibile al valore, alla prodezza, all’ardore, nonché alla guerra.