Il dibattito della scienza sulla possibile esistenza di un’intelligenza vegetale
C’è una domanda che molte persone si pongono per la quale non si è ancora trovata una risposta definitiva: le piante pensano? Grazie ai numerosissimi studi condotti dagli scienziati oggi possiamo affermare che il mondo vegetale è effettivamente in grado di elaborare “pensieri” ma non vanta di un vero e proprio sistema nervoso.
Fin dall’antichità personaggi di rilievo- tra cui filosofi come Aristotele o scienziati come Barbara McClintock- si sono chiesti se le piante fossero dotate di intelligenza. Ovviamente c’è sempre stato un dibattito aperto tra due fazioni opposte. C’era chi credeva che fossero esseri dotati di coscienza e chi invece si limitava a dire che non ci fosse altro da osservare all’infuori di qualche semplice processo che generalmente mettono in atto. Da circa un decennio si sta aprendo un nuovo mondo: a quanto pare le piante sono dotate di un’attività cerebrale più complessa di quanto si possa pensare. Ovviamente non hanno un vero e proprio cervello ma un sistema “diffuso” in grado di captare segnali dall’ambiente circostante e di dare risposte.
Da alcune ricerche è infatti emerso che le piante usano un neurotrasmettitore tipico del nostro organismo, ossia il glutammato. Lo sfruttano per far crescere in modo “corretto” alcune loro componenti. Se infatti questo amminoacido si trova sotto un certo livello o è presente in eccesso può provocare una crescita anomala delle radici. Come se non bastasse le piante sono in grado di comunicare tra loro tramite impulsi elettrici o il rilascio di particolari molecole. I pensieri che un organismo fitomorfo riesce ad elaborare inoltre non sono affatto semplici. Sembrerebbe addirittura che alcuni esemplari siano in grado di pianificare con largo anticipo la loro crescita sulla base dei fenomeni metereologici futuri. A questa categoria appartiene per esempio l’ananasso.
Le piante non sono affatto organismi “di serie B” come si potrebbe comunemente pensare ma nascondono un mondo misterioso tutto da analizzare. Avreste mai pensato che la loro sensibilità potrebbe addirittura essere di gran lunga superioe a quella degli esseri umani?