Iberide rossa: come prendersi cura di questa coloratissima pianta mediterranea
L’iberide rossa (Iberis umbellata) è una pianta mediterranea annuale, appartenente alla famiglia delle Brassicaceae. È presente soprattutto nelle zone tirreniche, dalla Liguria alla Sicilia. Cresce nei prati incolti, nelle radure e lungo i pendii sassosi aridi, fino a 1.600 m sul livello del mare.
È caratterizzata da un fusto rigido e contorto alla base, con foglie lanceolate. I fiori sono zigomorfi (cioè divisibili in due metà speculari) e raccolti in infiorescenze a corimbi, di colore rosa, porpora, violaceo o biancastro. I frutti sono delle siliquette. Può raggiungere un’altezza di 50 cm e viene coltivata principalmente a scopo ornamentale. Rimane comunque una pianta commestibile, da usare in sostituzione della senape. I semi vengono utilizzati in fitoterapia per stimolare la secrezione gastrica.
Trucchi per la coltivazione dell’iberide rossa
Questa pianta predilige luoghi soleggiati per poter produrre una fioritura abbondante. Può essere coltivata all’esterno tutto l’anno, anche d’inverno, perché tollera bene le temperature basse. Non ha particolari esigenze a livello di tipologia di terreno, si adatta facilmente a tutti i terreni purché siano drenanti e ricchi di sostanza organica. Le irrigazioni devono essere frequenti quando la piantina è giovane e durante i periodi siccitosi. Una volta al mese è possibile somministrare un concime liquido specifico per piante da fiori, diluito nell’acqua delle innaffiature. In alternativa, si può aggiungere un concime granulare a lento rilascio una volta ogni 3 o 4 mesi. Può essere attaccata dall’altica, un coleottero che danneggia le foglie creando dei piccoli fori. Teme inoltre l’eccessiva umidità ambientale che può portare allo sviluppo di malattie fungine.
L’iberide rossa si moltiplica per seme o per talea. Nel primo caso, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera si procede con la semina in semenzaio protetto, ad una temperatura costante di 16°-18° C. Quando avviene la germinazione e le piante sono un po’ cresciute, vanno lasciate irrobustire in cassone freddo, senza fonti di calore, fino a quando non verranno messe a dimora definitiva. Se si desidera effettuare la semina direttamente a dimora, bisogna procedere tra aprile e maggio, quando non sussiste più il rischio di gelate notturne.
La moltiplicazione per talea va effettuata invece tra giugno e agosto. Bisogna prelevare delle talee lunghe 5 cm a partire dai rami non fioriferi. Vanno messe a radicare in cassone freddo, in un substrato composto da sabbia e torba in parti uguali. Una volta avvenuta la radicazione, le nuove piantine vanno trasferite in vasi contenenti terriccio specifico. Passeranno l’inverno in cassone freddo e la primavera successiva andranno messe a dimora definitiva.